Trainati in porto (Ahi! Le barche a motore... - Atto secondo)
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Verso le 9 del mattino, il Pensatore decide di rimettersi in forze e, utilizzando tattiche e strategie fra le più crudeli esistenti sulla terra (baffo sfiorante sull'occhio, zampetta tremolante sul viso, muso con relative fusa direttamente nell'orecchio, miagolio languido e insistente, raggomitolamento totale sulla testa di Alessandra [pensate cosa significa una cosa del genere d'estate... con tutti quei peli...]) ci butta giù dal letto. Mentre Ale si dedica alla colazione del Pensatore, Max sbircia fuori dalla finestra e viene colpito da un raggio di sole.

Il tempo è stato piuttosto inclemente nei giorni scorsi, vento fortissimo, nuvole e pioggia. Quasi non sembrava di essere in Sicilia, ma in qualche località della Liguria nel bel mezzo della solita perturbazione atlantica. Il cielo azzurro e il sole sono un'occasione unica da prendere immediatamente al volo e subito facciamo i programmi per la giornata. Recuperate tutte le nostre cose, salutiamo il Pensatore ancora impegnato a rifocillarsi e acquistiamo le nostre amate leccornie per la colazione al sacco. Il nostro desiderio è quello di fare rotta su Favignana a bordo di Monica, ma il mare è ancora piuttosto gonfio e decidiamo di aspettare la diminuzione del moto ondoso ancorati nel bel mezzo della mitica Acqua Gialla (l'Acqua Gialla è qui).

Si parte, molliamo gli ormeggi e Monica viaggia che è un piacere. Nel giro di una decina di minuti, raggiungiamo la nostra destinazione e diamo fondo sul fondale sabbioso relativamente vicino al vecchio fortino semi affondato. Finalmente una splendida giornata di sole e di caldo ! Ci godiamo la mattinata tuffandoci e prendendo il sole fino all'ora di pranzo. Mentre gustiamo le nostre arancine, ci accorgiamo che il mare si è calmato parecchio e questo ci permette di raggiungere Favignana senza troppi problemi.

Allegri e felici, ci prepariamo ad accendere il motore ed a salpare l'ancora. Max gira la chiavetta di accensione, il motore parte regolarmente, ma proprio mentre azioniamo il salpa ancore, tossicchia, sputacchia e ... si spegne. OK, nessun problema, questo motore a due tempi può avere difficoltà in fase di accensione, specialmente a caldo.

Max gira nuovamente la chiavetta di accensione con disinvoltura, ma il motore non si avvia. Ci riprova dando un pò di gas... niente. Cominciamo a preoccuparci. Al quarto tentativo, avvertiamo dal rumore che sta accadendo qualcosa di ancor più sinistro, si sta scaricando la batteria. Ci sono altre barche accanto a noi, ma non mostrano il minimo interesse, anzi, sembrano divertirsi.

Arrivano i nostri !Aspettiamo qualche minuto, riproviamo e con orrore ci accorgiamo che la batteria non è più in grado di dare lo spunto per l'avviamento del motore, è stata prosciugata. Un brivido e un rivolo di sudore freddo ci percorrono la schiena, siamo lì, in mezzo al mare, lontano dalla costa... che fare ?

Ci guardiamo negli occhi piuttosto disperati, ma abbiamo entrambi un'idea. Telefoniamo a Giuseppe, il cugino di Ale, e chiediamo (CHE VERGOGNA !!!!!!!!!!!) se per favore può venire a recuperarci con la "varcuzza" (CHE UMILIAZIONE!!!!) e con una nuova batteria.

Aspettiamo una mezz'oretta consolandoci nuotando, poi vediamo inTrainati ! lontananza la mitica barchetta lanciata a tutta velocità che si dirige verso di noi. Giuseppe e due suoi cari amici arrivano in nostro soccorso: recuperiamo la batteria nuova, la colleghiamo, tentiamo di avviare il motore, ma questo si fa fuori anche la batteria numero due. Sconsolati, lanciamo una cima a Giuseppe e inizia il nostro viaggio "al traino" fino al porto di Marsala [Video 2,7 Mb]. A bordo di Monica constatiamo che:

1. siamo trainati da una barchina vetusta di almeno 25 anni con
2. un motore Mercury di 20 cv vetusto di almeno 15 anni che
3. è finito in fondo al mare per 48 ore e che
4. si avvia sempre al primo tentativo

... a ciascuno le sue conclusioni.

Sempre al traino !Raggiungiamo il porto di Marsala e imbocchiamo l'ingresso... I pescatori appostati alle estremità dei moli ci guardano... (CHE UMILIAZIONE !!!!), gli armatori delle barche a vela ci guardano (CHE VERGOGNA !!!!), gli ormeggiatori del porto ci aiutano con le cime e ci guardano (CHE VOGLIA DI PICCHIARLI !!!!).

Sistemiamo Monica e ringraziamo Giuseppe e i suoi amici per il prezioso aiuto e per la gita fuori programma... naturalmente il motore della "varcuzza" si accende al primo colpo e i nostri salvatori lasciano il porto.

E' il momento di capire cosa sia successo al nostro Johnson, ci rechiamo alI "nostri" sgottano... cantiere nautico (sempre lo stesso di Alaggio di Monica) e organizziamo il "rapimento" del nostro amico meccanico che giunto sul luogo del misfatto analizza, scruta ed emette la diagnosi: il nuovo statore installato ha due collegamenti elettrici. Lui, pensando che ne fosse sufficiente soltanto uno, ha lasciato fuori il secondo. Evidentemente è necessario utilizzare entrambi. Il lavoro non può essere fatto in porto, Monica deve essere portata al cantiere e tirata fuori dall'acqua. Ci accordiamo per la mattina successiva e, prima di ritornarcene mestamente a casa, portiamo al cantiere le due batterie defunte per farle ricaricare.

A casa, dedichiamo qualche ora al Pensatore poi preferiamo non pensare più alla nostra avventura.

Il mattino dopo, di buon ora, raggiungiamo prima il cantiere, recuperiamo le due batterie, andiamo a bordo di Monica (meno male che il cantiere si trova all'interno del porto di Marsala !) e molliamo gli ormeggi dirigendoci verso il molo del cantiere nautico (naturalmente il motore si accende al primo colpo). Monica viene issata dalla gru e noi aspettiamo che vengano ultimate le riparazioni. Per evitare future sorprese, facciamo installare in parallelo anche la seconda batteria ;-)

Al termine degli interventi, il meccanico ci spiega che, a causa delle difficoltà di avviamento a caldo, l'unico collegamento attivo dello statore non era sufficiente per coprire la richiesta di energia elettrica in fase di accensione. Con il secondo collegamento attivo, i nostri problemi sarebbero finiti per sempre (e così fu...).

Monica viene rimessa in acqua, il motore si accende immediatamente e ce ne torniamo soddisfatti al nostro molo di ormeggio.

AHI, LE BARCHE A MOTORE....

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