23 Aprile 2003 - Destinazione
St. Tropez !
Sveglia alle 7:30.
Max corre in Capitaneria: per una notte al porto di Villefranche, Y2K paga € 17,00.
Molliamo subito gli ormeggi e ci dirigiamo verso St. Raphael anche se la nostra intenzione sarebbe quella di raggiungere Saint Tropez. Durante la navigazione, che si preannuncia tranquilla e a motore per la totale assenza di vento, prepariamo il tavolino in pozzetto e gustiamo una colazione con tutti gli annessi e connessi (anche i biscotti Plasmon...).
Y2K procede placida guidata dal pilota automatico, l'equipaggio si dedica ad attività amene: chiacchiere, bagni di sole, cibarie (una quantità immensa di cosette stuzzicanti che Dario chiama "un piccolo aperitivo"), beveraggi.
Max non si lascia sopraffare dalla delusione e fila con determinazione la lenza, ma non appena si volge verso prua, si accorge della presenza di numerose pinne. Sono loro, i nostri amatissimi delfini.
Attiriamo concitati l'attenzione dei nostri ospiti che non hanno mai avuto l'opportunità di incontrare i cetacei così da vicino, tutti corriamo verso prua mentre Max rallenta la barca. Sono circa una quindicina di esemplari, fra di essi scorgiamo numerose madri che nuotano accanto ai loro piccoli. Y2K si avvicina al branco, alcuni delfini ci vengono incontro... era proprio ciò che speravamo !
![]() Mamma e piccolo |
![]() Capriole per noi ! |
![]() Avvicinamento rapido ! |
Iniziano i loro giochi, gli
inseguimenti a pelo d'acqua, i salti proprio davanti alla prua, le piroette e i
soliti magici occhi che incrociano i nostri e ci fissano. Manu e Dario sono
emozionati, anche noi lo siamo, nonostante i numerosi incontri. L'esperienza di
ammirare i delfini liberi nel loro ambiente naturale è fortissima sempre. Le
mamme stanno vicinissime ai loro piccoli, alcuni si dilettano in acrobatici
salti. Ale riesce ad immortalarne uno con la videocamera quasi per miracolo.
Passano forse una decina di
minuti, è ora di proseguire ciascuno per la propria strada. I delfini lasciano
la rotta di Y2K, li guardiamo allontanarsi di poppa, noi
continuiamo
verso la nostra meta.
Ci troviamo al largo della Baie Des Anges, scorgiamo un bellissimo esemplare di Pesce Luna mentre si dondola in superficie. Continuiamo a motore fino ad Antibes, poi, quasi un miraggio, si fa strada un timido forza 3... alziamo finalmente le vele. Il vento rinfresca, forza 4, Y2K vola di bolina raggiungendo velocità incredibili ! Complimenti a chi ci ha fatto la carena !
Improvvisamente, sentiamo il caratteristico strappo del mulinello della nostra canna: Max esulta ! "Lo dicevo ! Lo dicevo io !!" A turno recitiamo ricette diverse pregustandoci il pesce fresco, mentre Max recupera con molta attenzione la lenza. Riusciamo a scorgere qualcosa in lontananza, sembra davvero grosso e ha una forma piuttosto allungata. "E' un calamaro !" - azzarda Ale. Trasciniamo la preda verso la barca, siamo tutti pronti, ma... ci accorgiamo che qualcosa non quadra. La preda non oppone resistenza e, soprattutto, ha uno strano colore smorto. La issiamo a bordo e nessuno ha più il coraggio di parlare.
Dal logbook di Y2K: "calata lenza, pescato sacchetto di plastica sfatto..."
L'ingresso nel golfo di Saint Tropez è davvero trionfale. Max, per rimuovere l'episodio del "calamaro gigante", lancia la barca in una serie di fantastici bordi. Abbiamo un bel vento, 22-25 nodi, ingaggiamo un'altra imbarcazione e la "bruciamo" senza troppa fatica (ma chi ha detto che i plasticoni francesi non vanno ???!!!).
Prendiamo una mano di terzaroli al Genoa per viaggiare meno sbandati e non scarrocciare troppo.
Max lascia il timone a Dario e ci divertiamo a compiere una serie di virate da Coppa America. Nel frattempo, chiamiamo il porto di Saint Tropez, troviamo un ormeggio senza alcun problema.
Il porto si avvicina, ammainiamo le vele ed entriamo. La manovra di ormeggio si svolge senza intoppi, a parte un pò di apprensione quando Dario, addetto alla catenaria di prua, issa, issa e issa si ritrova a fissare alla bitta un catenone di acciaio. "Secondo me non è normale, manca qualcosa" - precisa con incredibile flemma. Non potevamo saperlo visto che si tratta del nostro primo soggiorno a St. Tropez, ma la trappa non ha cime, solo catena. Ogni imbarcazione al transito deve utilizzare le proprie cime per attaccarsi (quindi tenetelo a mente quando arrivate in porto). Max accorre in aiuto di Dario e presto l'inghippo è risolto.
La cartina del Porto di Saint
Tropez - Fonte:
http://www.port-de-saint-tropez.com/index1024.php
I funzionari della Capitanerie registrano il nostro arrivo e ci invitano a recarci presso gli uffici più tardi.
Ci godiamo un momento di relax in pozzetto sotto il sole caldo, bevendo una bibita fresca, quindi chiudiamo la barca e tutti a terra per un giretto di ricognizione in città.
![]() Porto di St. Tropez |
![]() Porto di St. Tropez |
![]() Il porto vecchio visto dalla diga foranea |
![]() Limoni a bordo |
![]() Bellissima imbarcazione d'epoca |
![]() Firmata "Tacchini" |
Passiamo proprio davanti alla Capitanerie e Max ne approfitta per saldare il nostro transito. Per una notte nel Porto di Saint Tropez Y2K paga € 34,00.
Raggiungiamo il centro nevralgico di St.Tropez, le caratteristiche casette colorate si affacciano sulla darsena del porto vecchio, l'ormeggio più prestigioso. Qui, mostruosi, immensi, impensabili yacht di tutti i tipi e di tutte le forme, a vela o a motore, fanno sfigurare un 20 metri. Nei pozzetti (se così possono definirsi quella specie di piazze d'armi) e nei saloni interni intravediamo di tutto: piante di limoni (!!!), sculture in bronzo, mega-televisori al plasma (che a casa nostra non entrerebbero neppure dalla porta d'ingresso), equipaggi in divisa, tate e governanti...
Passeggiamo lungo la diga
foranea, vediamo "Magic Carpet", stupendo Wally da competizione. Lo immortaliamo
con le nostre videocamere. Un gigantesco veliero fa il suo ingresso in porto: è
la barca di Sergio Tacchini.Gli "avvistamenti" proseguono con un paio di UFO
giganteschi dai 30/35 metri.
Cominciamo ad avvertire un certo languorino e iniziamo a cercare un posticino per cenare. Manu, però, ci propone una sua ricetta da gustare a bordo: pennette panna e salmone al profumo di Whisky. Gli ingredienti ci sono tutti (naturalmente anche il Whisky ;-)) ) e tutti noi accettiamo con entusiasmo.
A zonzo per Saint Tropez
![]() St. Tropez |
![]() St. Tropez |
![]() Particolare in diga foranea |
![]() I quadri di St. Tropez |
![]() I quadri di St. Tropez |
![]() Uno splendido yacht veleggia nel golfo |
La scelta si rivela azzeccatissima perchè il piatto preparato da Manu è davvero delizioso.
A cena terminata, ci reggiamo in piedi per miracolo, ma decidiamo di fare un ultimo sforzo per ammirare St. Tropez By Night. Visitiamo la cittadina, gustiamo un buon gelato, rientriamo quindi a bordo di Y2K giusto in tempo per l'ormai mitico limoncello in pozzetto al chiarore della mitica candela scenica alla citronella. Siamo cotti, si va a nanna.
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