Noi siamo cocciuti ed ogni volta ci intestardiamo a puntare la sveglia alle 6. Come al solito la sveglia suona e noi come al solito apriamo un solo occhio alle 7.
Non appena capaci di intendere e di volere, iniziamo i preparativi per issare l'ancora e dirigerci ancora verso nord. Fuori fa freddo e dobbiamo indossare le felpe. Facciamo rotta sull'Isola d'Elba.
Lasciamo Cala Galera in una splendida mattinata - anche se gelida - troviamo ancora un pò di NW che tende leggermente ad E, una volta lasciati di poppa l'Argentario e l'Isola del Giglio, riusciamo a spegnere il motore e navigare un pò a vela. La situazione dura poco, a metà strada il vento defunge e noi siamo costretti a tirare giù tutto e a riaccendere il motore.
Ci prepariamo un pranzo veloce a base delle solite specialità sarde e rimaniamo a fissare la nostra canna da pesca che resta perfettamente immobile: o troppo o nulla... mai una via di mezzo.
La navigazione prosegue senza alcun avvenimento di rilievo, alle 15:30 raggiungiamo l'Elba e filiamo l'ancora a destra nella Cala della Lacona su un fondale di alghe. Y2K monta una Bruce, non proprio l'ancora ideale per affrontare questo genere di fondali. Dopo svariati tentativi, vergognandoci abbastanza per aver polverizzato l'intera colonia di Posedonia della baia, finalmente l'ancora fa testa e riusciamo ad ormeggiarci decentemente.
Una volta fermi e sistemati, facciamo un paio di tuffi ed una bella nuotata per scrollarci di dosso la fatica ed il torpore, poi rimaniamo a crogiolarci al sole fino all'ora di cena. Questa volta è il turno di Max per preparare la pizza. Ce la gustiamo in pozzetto, appena sfornata, ammirando i colori del tramonto e ignorando i continui tentativi del Tattico di impossessarsi della nostra cena.
Terminato il pasto, ce ne andiamo subito a dormire. L'indomani ci aspetta una levataccia ed una lunga traversata verso Aregai. La finestra di bel tempo si sta chiudendo, abbiamo 24 ore.
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