Ci svegliamo verso le 7 e subito ci prepariamo a mollare gli ormeggi. Vogliamo effettuare una sosta al pontile carburanti per il pieno di gasolio. Alle 7:30 siamo in avamporto, pronti ad accostare alla banchina stile super-petroliera. Visto che in questo marina è obbligatorio, tramite VHF comunichiamo alla Direzione del Porto di aver lasciato libero il nostro ormeggio e di essere in attesa per il rifornimento. La torre ci risponde, ci da l'ok per l'ormeggio, ma ci comunica che il gasolio è finito e che stanno ancora aspettando l'autocisterna... COME SCUSA ??!! GASOLIO FINITO !?? ANCORA ??! Diciamo che come statistica non c'è male: a noi è già successo un'altra volta e non passiamo di qui tutti gli anni. A confronto il personale del porticciolo turistico di Marsala è avantissimo con l'autocisterna che rifornisce il distributore ogni santa sera.

Cala Galera: la baia.OK, è inutile borbottare troppo, lasciamo il Porto di Roma e dirigiamo su Marina di Riva di Traiano con la speranza che lì, almeno, il gasolio non se lo siano "fumato" tutto.

La giornata è piuttosto bruttina, nonostante sia mattino molto presto la brezza soffia già bella tesa ed il mare ha assunto un colore piuttosto poco promettente: stessa sfumatura caratteristica dei mesi invernali. Il cielo si copre, le nuvole sono gonfie e promettono temporali. Ascoltiamo il bollettino Meteomar, le previsioni sono leggermente cambiate e sul Tirreno Centrale Est sono previsti temporali, appunto, ed un rinforzo da NW fino a burrasca: dobbiamo correre. E' perfettamente inutile navigare a vela con il vento sparato sul muso e noi dobbiamo fare miglia. Accendiamo il motore e ci mettiamo in rotta.

Il mare è piuttosto mosso, su Bonifacio sta già infuriando il NW ed i suoi effetti arrivano sino a noi. Maciniamo le miglia che ci separano da Riva di Traiano mentre Meteomar attacca con gli avvisi di burrasca su Mar di Corsica, Mar di Sardegna e Tirreno Centrale Est. Fortunatamente noi stiamo entrando nel settore del Tirreno Settentrionale e ci lasciamo alle spalle nuvoloni neri e tempeste. Il NW è comunque attestato sui 20 nodi, il mare è formato, incrociato e parecchio fastidioso. Portiamo pazienza e continuiamo a navigare a motore.

A mezzogiorno entriamo a Riva di Traiano, dopo una breve attesa accostiamo al pontile carburanti ed effettuiamo il pieno senza intoppi.

Ci rimettiamo in marcia, volgiamo la prua sul promontorio dell'Argentario, nostra prossima meta. Vogliamo ridossarci subito a destra di Cala Galera,Cala Galera: la baia e la diga del porto. accanto alla spiaggia e protetti dalla montagna. La navigazione prosegue sempre a motore ed è piuttosto penosa con queste onde malefiche che ci fanno sbattere, colpiscono Y2K a sinistra e nebulizzano litri di acqua salata che finiscono per impastarsi con la sabbia piovuta durante la notte. La coperta della barca è in condizioni indicibili.

Alle 17:30 filiamo l'ancora davanti a Cala Galera senza aver percorso un solo miglio a vela. Siamo protetti dal NW che soffia ancora rafficato e piuttosto forte. Ci rilassiamo in pozzetto, non abbiamo voglia di fare il bagno anche perchè la temperatura è letteralmente crollata e fa piuttosto freddino. Rispolveriamo le felpe... Per riscaldarci, ci prepariamo un aperitivo a base di Prosecco e di salamino sardo, poi cuciniamo un'ottima pasta alla amatriciana - che Max ribattezza per l'occasione "Spaghetti del Maestrale" - e sentiamo Achille per l'ultimo aggiornamento meteo. Le previsioni sono buone per il Mar Ligure, ma, come anticipato, abbiamo una finestra di bel tempo limitata e dobbiamo fare in fretta. Purtroppo ci tocca soffrire per gli ondoni formati al largo della Corsica e per la velatura del cielo in prossimità della costa, ma tutto sommato possiamo partire. L'unico suggerimento del nostro amico Achille è quello di tenerci più al largo possibile di Capo Corso: lì la situazione è abbastanza difficile.

Tentiamo di intavolare una discussione con il Tattico, ma siamo stanchi: Max crolla in pozzetto, Ale crolla sul divano della dinette. Alle 11:30 ci facciamo forza, chiudiamo tutto e ce ne filiamo in cuccetta.

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