Ci
svegliamo alle 5 del mattino, in pochi minuti siamo pronti a salpare l'ancora ed
a volgere la prua verso Bastia. Fin dalle prime luci dell'alba, tuttavia, la
giornata appare bruttina e grigia. Siamo avvolti da una calma surreale, fa
piuttosto freddo, la cappa di umidità non ha mollato e nuvoloni neri corrono
veloci sulle vette delle montagne corse.
Lasciamo la baia del Pinarello che minaccia di piovere, anzi, qualche gocciolone comincia già a venire giù. Non appena fuori, incontriamo un gonfio mare vecchio proveniente da Sud, la leggera brezza che comincia a soffiare alle 6, invece, viene da Nord.
Procediamo a motore, l'aria è piuttosto pesante e carica di umidità. Ci
prepariamo un buon caffè caldo, lo sorseggiamo tranquilli in pozzetto al riparo
del nostro sprayhood.
Adocchiamo un paio di pinne nere che emergono in superficie un paio di volte ad
una decina di metri da noi, ma non accade nulla e Y2K prosegue solitaria la sua
rotta verso nord. Le nuvole continuano ad essere una coltre impenetrabile sopra
di noi, soltanto in alcuni piccoli tratti intravediamo l'azzurro del cielo e
pochi timidi raggi di sole riescono a colpire la superficie del mare. Questa
situazione non promette nulla di buono.
Passiamo Solenzara e ci accingiamo a raggiungere Campoloro-Tavernà. Non appena lasciamo il marina di Tavernà al traverso, il vento rinfresca molto e tende a venire sparato da Nord, proprio sul muso. Il lato positivo è rappresentato dal fatto che le nuvole vengono spazzate via dalla brezza ed il cielo si apre. Il lato negativo è che il vento sul naso non ci permette di andare a vela e sulle montagne della costa permangono nuvoloni temporaleschi.
Tempo
un'oretta, il mare è molto formato ed il vento si attesta sui 22-25 nodi, un bel
forza 5. Achille non si smentisce neanche questa volta... La navigazione
comincia a diventare piuttosto penosa, vento e mare sul naso, Y2K che sbatte,
impossibile andare a vela senza allungare di parecchie decine di miglia. Per
consolarci tentiamo di prepararci qualcosa di semplice da mangiare ed intanto
ascoltiamo i bollettini meteo di Meteomar e di Cross-med. Entrambi annunciano
temporali in arrivo con raffiche di vento: in effetti noi osserviamo impotenti
il passaggio di parecchi groppi con tanto di tuoni e fulmini. Meno male che sono
ancora lontani dalla nostra rotta, ma dubitiamo di essere così fortunati ancora
per molto.
Cominciamo a sbattere miseramente, tentiamo di alleviare le sofferenze issando
le vele e bolinando. Terribile... facciamo bordi infiniti, perdiamo un mucchio
di tempo ed il mare è sempre più fastidioso. Pensare di andare avanti in questo
modo per altre 35 miglia fino a Port Togà è allucinante. I temporali intanto
sono sempre più
vicini, il cielo di tanto in tanto si copre e pioviggina. Indossiamo le cerate e
convochiamo il Tattico per esaminare la situazione e decidere sul da farsi.
Di comune accordo decidiamo di tornare indietro e di fare rotta su Solenzara: 1) abbiamo tempo; 2) ma chi ce lo fa fare di beccarci i temporali; 3) siamo stufi di fare bordi ed avanzare di poche decine di metri alla volta. Presa la decisione, Y2K inverte la rotta e cominciamo a filare verso Solenzara. Percorriamo 20 miglia a ritroso, ci pigliamo qualche piovasco e scrutiamo con apprensione crescente i groppi neri che corrono in cielo sempre più vicini.
Verso le 16 siamo in vista del porto di Solenzara, siamo un pò più protetti ed il vento ha mollato un pò. I temporali, però, sono ancora piuttosto minacciosi: udiamo chiaramente i tuoni e scorgiamo i fulmini che si abbattono sulla superficie del mare. Ogni tanto veniamo investiti da una raffica.
Alle 16:30 facciamo il nostro ingresso nel marina. Ci viene assegnato un posto in banchina ed in pochi minuti siamo ormeggiati e sistemati.
Nonostante minacci di piovere seriamente, la prima cosa che facciamo e lavare e sciacquare abbondantemente Y2K. Poi sistemiamo e riassettiamo l'interno, quindi passiamo a rilassarci un pò prima di scendere a terra per la cena.
Lasciamo Y2K e ci dirigiamo prima in Capitaneria dove saldiamo la tariffa di ormeggio, poi ci incamminiamo verso il paese alla ricerca di un buon ristorante. Intanto pare che i temporali vogliano risparmiarci, il cielo si apre e si rasserena.
Troviamo il ristorante che fa per noi ed ordiniamo una bella zuppa di cozze alla marinara, seguita da un'ottima Entrecote alla griglia con annesse patatine fritte.
Torniamo a bordo per ascoltare il bollettino di Meteofrance e per chiamare Achille. Desideriamo partire subito l'indomani mattina, ma sfortunatamente dobbiamo cambiare i nostri propositi. La meteo non è affatto favorevole: in mattinata sono ancora previsti temporali ed il mare rimane mosso. In particolare il Mar Ligure è molto mosso, più mosso degli altri (e te pareva...). Nostro malgrado, decidiamo di fermarci un giorno a Solenzara ed approfittarne della sosta forzata per rifornire la nostra cambusa con alimenti freschi.
La stanchezza si fa sentire: tentiamo di leggere per qualche minuto, ma alle 10 siamo già belli e ronfanti.
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