Dormiamo
un sonno agitato, probabilmente per la troppa stanchezza o per l'emozione, e
alle 8 del mattino siamo già in pozzetto pronti per la colazione. Ce la godiamo
in una splendida giornata, sotto un cielo azzurro e limpido, circondati da una
natura incontaminata.
Terminiamo il nostro caffè e ci spostiamo più in centro cala, "soffiando" l'ormeggio di una barca a vela che sceglie di partire. Vogliamo restare qui tutto il giorno.
Riceviamo una telefonata dal nostro caro Silvio: questa estate, insieme a Max II, anche lui sta effettuando il periplo della Sicilia con tappe Eolie, Egadi, Pelagie. Si trova ad Ustica - in pratica a poche miglia di distanza !!! - ma contrariamente a noi, Silvio è quasi giunto alla fine delle proprie vacanze e ha potuto godere di ottime condizioni meteorologiche per quasi tutta la durata della sua crociera. Siamo un pò invidiosi, Silvio è riuscito a seguire la rotta che desideravamo seguire noi, passando anche lo Stretto... Beato lui !
Salutiamo il nostro amico e subito saliamo a bordo del nostro tender. Il mitico Suzuki parte al primo colpo e ci dirigiamo verso il paesino di Levanzo. Le casette dall'intonaco candido come la neve e dalle finestre blu, si arrampicano sulla montagna e si specchiano nella piccola baia del porticciolo - definizione riduttiva di una baia che di "porto" non ha proprio nulla - in un mare turchese di una limpidezza incredibile. Le tipiche piccole imbarcazioni da pesca in legno dai tanti colori sono ormeggiate a gavitelli insieme a gommoni e piccoli motoscafi da diporto: ci ricordano una fotografia che ritraeva una barchetta di legno all'ancora, dipinta di rosso su un'acqua talmente trasparente, che sembrava fluttuare a mezz'aria: quella era la Polinesia e qui siamo in Italia. L'effetto è lo stesso.
Raggiungiamo il molo di tufo, leghiamo il nostro gommoncino ad un anello di ferro e sbarchiamo sull'isola.
Il
paese è pulitissimo, le stradine sono lastricate di pietra, i colori
predominanti sono il bianco e la tipica tinta del tufo. Le case sono a forma di
cubo, tipicamente Mediterranee, i muri sono lindi e curatissimi. Tutti, ma
proprio tutti gli ingressi, protetti dal sole e dal caldo da
tendine impeccabilmente candide, sono adornati con maioliche raffiguranti specie
marine locali e immagini ricorrenti siciliane: il tonno, il pesce spada, lo
sgombro, la stella di mare rossa, il sarago, il cavalluccio marino. Piatti e
fregi della tipica ceramica siciliana completano il colpo d'occhio: il sole
sorridente, la falce di luna, la Trinacria. Gli anziani, sia uomini che donne,
sono seduti fuori dagli usci, all'ombra, al riparo dalla potente calura di
Agosto. Ci sorridono, ci salutano, anche se siamo dei perfetti sconosciuti.
Cordiale, allegra, serena, luminosa, questa è Levanzo e la sua gente.
Levanzo ha anche una storia archeologica di notevole importanza, consigliamo a tutti quanti di visitare la grotta del Genovese dove è possibile ammirare splendidi graffiti risalenti al Paleolitico.
Sappiamo da amici che una signora di Sesto San Giovanni, arrivò sull'isola anni fa come turista, se ne innamorò e si trasferì aprendo una panetteria che è diventata famosa per una specialità tipica, i kabbuci cunzati. Dobbiamo assolutamente trovarla, comprare il pane - sempre buonissimo da queste parti - e provare la specialità.
Troviamo la Panetteria Olimpia (Via Pietre Varate, 5 - ma non pensate di aver problemi a trovarla eh ???!, seguite i cartelli "Panetteria" e/o "Panificio" che trovate in paese), si trova nella parte alta del paese e si affaccia direttamente su Cala Dogana. Acquistiamo il pane di grano duro e due kabbuci cunzati (cunzato in Siciliano = condito): si tratta di filoncini di pane conditi con olio extra-vergine di oliva, sale, sarde salate (oppure formaggio locale), pomodori locali, pepe. Da provare almeno una volta nella vita !!!!!!!!
Con
il nostro pane ancora caldo, visitiamo tutto il paese, percorriamo una stradina
che ci porta su Cala Fredda e qui possiamo ammirare Y2K che si dondola
placidamente sul mare. Torniamo indietro, ci soffermiamo ad ammirare Cala Dogana
dall'alto e le imbarcazioni sospese nel nulla. Ritorniamo verso il porticciolo e
recuperiamo il nostro tender. Navighiamo verso Y2K, saliamo a bordo e ci
concediamo un tuffo e una nuotata ristoratori prima di spazzolare i nostri
kabbuci. Il profumino attira anche il nostro Tattico che pretende almeno un
assaggino: accontentato.
Trascorriamo il resto della giornata nuotando, prendendo il sole, effettuando giri della cala. Per concludere in bellezza la giornata, Ale prepara una deliziosa pizza che viene debitamente fatta sparire per cena.
E' il momento del bollettino, ascoltiamo prima Meteomar, poi telefoniamo ad Achille. La perturbazione che stiamo aspettando è diventata anomala: si tratta di una depressione da nord il cui vortice causa forti venti di Libeccio sullo Stretto di Sicilia con rinforzi fino a Burrasca forza 8. Dalle nostre parti, ce la vedremo con un forza 7. Non essendo generato da masse d'aria africane, questo Libeccio non porterà il consueto caldo, ma, al contrario, ci aspetta un raffreddamento generale delle temperature al Sud... ottimo... non attendevamo altro... L'arrivo del Libeccio è previsto per l'indomani, Achille ci consiglia di trovarci un buon riparo.
Cala Fredda è completamente esposta ai venti da Sud, decidiamo di salpare l'ancora l'indomani mattina presto e far rotta su Favignana, effettuare una puntatina al Preveto, quindi ridossarci a Cala Rossa, baia che può essere considerata un ottimo rifugio per le forti sventolate da Scirocco e Libeccio.
Ci godiamo il solito limoncello e ascoltiamo gli ultimi aggiornamenti del Tattico in pozzetto.
Buona notte.
Vieni a trovarci sul nuovo BLOG: http://y2ks.blogspot.com