BUM ! PATTTAPAN ! TTANNNPAAAM ! E' appena l'alba e ci svegliamo di soprassalto, Ale, Max e Tattico... tutti e tre rischiamo di rimanerci secchi per un infarto. Rimaniamo in ascolto per un pò... più nulla. Dopo il primo disorientamento, evitiamo la terapia di rianimazione e ci rimettiamo a dormire.
Ci risvegliamo verso le 10 e dopo colazione chiediamo ad un ormeggiatore spiegazioni sui forti colpi e boati di prima. Ci viene detto che è tradizione locale sparare 5 colpi di fuochi di artificio alle prime luci dell'alba del giorno di Ferragosto. Questi colpi avvertono tutti che sono iniziate le festività per l'Assunta, avranno termine questa sera tardi con la processione di decine di imbarcazioni di tutti i tipi che accompagneranno l'immagine di Maria Assunta in mare, dove i fedeli si raduneranno - sempre a bordo delle barche - per pregare sotto i lampi dei fuochi d'artificio. Anche questi ultimi verranno sparati sul mare. Fiori e lumini di tutti i colori faranno da contorno alle barche addobbate a festa, galleggiando tutto intorno ad esse e rischiarando la superficie del mare con centinaia di riflessi arcobaleno. Che meraviglia ! Siamo tentati di rimanere per goderci questo spettacolo della tradizione popolare, ma abbiamo una finestra temporale davvero piccola - siamo sempre in attesa della sfuriata da sud - e non possiamo permetterci di ritardare.
Controvoglia,
decidiamo di partire lo stesso...
Chiamiamo Achille per fare il punto della situazione, ci dice che il Nord-ovest è in costante diminuzione, ma il mare è ancora mosso e il moto ondoso ci metterà un pò di tempo per attenuarsi. Scegliamo di partire dopo mezzogiorno e trascorriamo il resto della mattinata leggendo e ascoltando gli aggiornamenti del bollettino meteo.
Al
momento di mollare gli ormeggi, salutiamo il nostro ormeggiatore di fiducia con
il magone e la malinconia per i mancati festeggiamenti della sera. Appena fuori
dal porticciolo, quello che rimane del NW - 8 nodi - ci permette di veleggiare,
ma il mare fa ancora impressione: le onde sono gonfie e irregolari, non sarà una
navigazione di tutto relax. Presto siamo costretti a bordeggiare, il vento
non è costante - dai 9 ai 12 nodi - ed è contrario, bello sparato sul muso.
Tentiamo di lasciare di poppa Palermo, ci allontaniamo dal golfo bolinando come matti e perdendo un sacco di tempo. Doppiare la punta di Capo Zafferano è una sofferenza, ogni bordo ci riporta quasi allo stesso punto di prima.
Fra un bordo e l'altro, tracciamo la nostra rotta: ci dirigiamo sull'Isola di Levanzo, una delle perle delle Egadi. Non abbiamo ancora avuto modo di visitarla a bordo della nostra Y2K e l'idea ci mette di buon umore. Ci ridosseremo a Cala Fredda, una baia deliziosa assolutamente protetta sia dai venti che dai mari del quarto quadrante. Cala Fredda è subito adiacente a Cala Dogana, qui si affaccia il paesino di Levanzo, una piccola macchia bianca in netto contrasto con la brulla roccia dell'isola, che si riflette su un mare trasparente. Cala Dogana è anche la sede del piccolo porticciolo con l'attracco per gli aliscafi e il traghetto. Ma attenzione ! Sull'isola sono vietate le automobili, sono presenti soltanto quelle dei locali (un numero minimo !).
Navighiamo
male per tutto il pomeriggio, la sera e la notte con il solito Nord-ovest
sparato sul muso che ci forza a stringere parecchio per evitare di allontanarci
troppo dalla nostra rotta. Inoltre, le onde di mare vecchio sono ancora
piuttosto grosse e ci fanno rollare parecchio. Veleggiare in questa situazione è
piuttosto scomodo e stancante.
Finalmente, alle 5 del mattino, la nostra sofferenza ha termine e ci prepariamo
per dare fondo a
Cala Fredda. Giù le vele, via di motore al "minimissimo" per evitare di
disturbare il sonno di coloro che si trovano a bordo delle altre imbarcazioni
alla fonda. Entriamo nella baia, Ale è a prua ed indica a Max il luogo adatto
per filare l'ancora. Il sole non è ancora sorto e il cielo è di un colore
indescrivibile, fra l'indaco e il cobalto. Migliaia di microrganismi sollecitati
dalla turbolenza causata dalla nostra chiglia, accendono il mare con milioni di
scintille di luce, l'acqua trasparente ci rivela il fondo ricoperto di
poseidonia. Siamo colpiti dal profumo unico che accoglie chi arriva per mare da
queste parti: profumo di mare, di terra arsa dal sole, di pini marittimi, di
Mediterraneo.
Questa è l'accoglienza che le Egadi riservano a Y2K - assente dall'arcipelago da 3 anni e mai giunta a Levanzo prima - e al suo equipaggio emozionato. Ci piace fantasticare che tutto questo sia soltanto per noi, perchè siamo ritornati dopo tanto tempo. Ma queste isole sono generose con tutti coloro che desiderano capirle, coglierne tutte le sfumature e rispettarne la loro natura unica, ecco perchè consigliamo di visitarle. La prima forte emozione si vive nel momento dell'arrivo, le isole sono selvagge, poco contaminate dal turismo di massa. E' ancora possibile trovare una rada non diciamo semi deserta, ma poco frequentata: 5 o 6 imbarcazioni al massimo. Rocce e scogliere brulle, calcaree, grotte incantate, mare trasparente che poco ha da invidiare alle distese d'acqua tropicali.
Inoltre,
la Riserva Naturale Isole Egadi - adesso gestita dalla Capitaneria di Porto di
Favignana - ha fatto passi da gigante in merito alla fruibilità delle meraviglie
di questo arcipelago. Dai divieti più assoluti e da ufficiali scostanti e
supponenti, si è passati a regole che tutelano l'ambiente, ma consentono di
goderne, a grande cortesia e disponibilità da parte delle Capitanerie di Porto e
degli Uffici Circondariali Marittimi.
L'aria è immobile, il ridosso è perfetto. Diamo fondo e aspettiamo che la barca si sistemi. Siamo molto stanchi, così stanchi da non avere più sonno. Dopo tante ore di navigazione, immersi nel rumore delle onde che si infrangevano sullo scafo, ci ritroviamo immersi nel silenzio e nella calma assoluti. Decidiamo di aspettare il sorgere del sole in pozzetto, ammiriamo una stellata da record impallidire piano, piano mentre i primi raggi superano l'orizzonte ed illuminano il cielo.
Poi, stremati, ci fiondiamo in cuccetta con i pensieri tutti rivolti alle meraviglie che ci aspettano il giorno dopo.
Vieni a trovarci sul nuovo BLOG: http://y2ks.blogspot.comSuggerimento: le isole sono molto frequentate dai diportisti locali, soprattutto di Trapani e di Marsala. Durante i fine settimana di Agosto - il Sabato e la Domenica - il numero di imbarcazioni aumenta sensibilmente. Consigliamo a tutti i navigatori di evitare tali giorni per giungere a destinazione. Una volta identificata la rada o baia prescelta, cercate di arrivare al mattino presto di una giornata lavorativa.