Come deciso, ci svegliamo alle 2:30 e issiamo l'ancora per dirigerci sul Giglio. Abbiamo attivato il numero di cellulare di Y2K e subito, nonostante l'ora antelucana, riceviamo un messaggio da parte del nostro caro Iggy: si trova a Marina di Nettuno e anche Bella Blu è in procinto di mollare gli ormeggi. La destinazione sarà la Sardegna, Marina di Portisco (auguri ! :-) ), ma prima, anche Bella Blu effettuerà una tappa all'Isola del Giglio.
Benissimo, siamo contenti che le nostre rotte si incrocino e rispondiamo subito ad Iggy: se tempi i tempi tecnici, impegni e quant'altro lo consentono, finalmente ci incontreremo !
La
navigazione notturna procede tranquillamente e a motore, è una serata
limpidissima di luna piena, la luce del
nostro satellite illumina quasi a giorno la notte (che strano gioco di parole) e
il suo riflesso sulla superficie del mare calmo, crea una scia scintillante.
Il Tattico ci fa compagnia a di sotto del dodger: è particolarmente contrariato a causa della dieta che non è affatto di suo gradimento (tutti quei croccantini insipidi...). Non passa un minuto senza che ci rinfacci apertamente il suo disappunto con occhiate sprezzanti e stizzose. Le sue condizioni sono nettamente migliorate e molto presto cominceremo ad arricchire i suoi pasti, ma fino a quando il problema non sarà totalmente risolto, Willy dovrà "sopportare" la dieta.
Alle 6 del mattino, in un'alba colorata di arancione, avvistiamo l'Isola d'Elba. Max decide che ormai è ora per filare la lenza in acqua e cominciare un'altra giornata di caccia grossa.
Verso le 7 compare un timido NE 9kn che ci permette di spegnere il motore e proseguire a vela per un pò. Dura un paio di ore, quindi scompare e lascia il posto ad una bava di vento. Giù le vele, vai di motore.
Relax
totale fino a mezzogiorno, poi, all'improvviso, il solito strappo al mulinello
ci distoglie dal nostro dolce far niente: Max si lancia al recupero della lenza
che si svolge metro dopo metro. Anche questa volta le dimensioni di ciò che sta
dall'altro capo sono piuttosto grosse. Attirando la preda vicino alla barca,
vediamo che si tratta di un TERZO tonno, valutiamo che sia ancora di circa 5
chili, ancora troppo grande per poterlo tenere in frigo e consumare interamente.
Foto ricordo, e via verso la libertà. La teoria tropicale di Ale crolla
miseramente...
Esaltati dai tonni a go-go, non appena la vicinanza con l'isola del Giglio
consente ai nostri cellulari di captare il segnale, comincia il solito giro di
messaggi a parenti ed amici con la consueta foto ricordo della preda e le
consuete frasi del Comandante: "siamo mitici", "ormai non ci ferma più
nessuno" e via dicendo.
L'avvicinarsi della terra ci permette anche di comunicare con Iggy che, nel frattempo, con la sua Bella Blu, è in rotta convergente. Deve fermarsi a Giglio Porto per incontrare un amico e cenare insieme a lui, dalla parte opposta rispetto a quella che sarà la nostra destinazione. Probabilmente non riusciamo ad incontrarci: siamo troppo dispiaciuti.
Diamo
ancora alle ore 15:00, siamo al Campese, poco lontano da Baia del Faraglione.
Qui ci fermiamo tutto il pomeriggio e ci concediamo molti bagni, tuffi ed un
lungo pisolo pomeridiano per
"smaltire"
la stanchezza della navigazione notturna.
Ceniamo allietati da un altro tramonto strepitoso...
Alle
21:30 partiamo alla volta del Porto di Roma, la navigazione notturna avviene in
tutta tranquillità e regolarmente a motore. L'umidità nell'aria e veramente
incredibile e ben presto tutto in coperta è completamente bagnato. Sigilliamo al
meglio l'interno chiudendo qualsiasi pertugio onde evitare che l'umidità penetri
nelle cabine.