Emozione della partenzaSveglia alle 4, ultimi preparativi e finalmente molliamo gli ormeggi ! Y2K si dirige silenziosa verso l'imboccatura del porto e lascia Marina degli Aregai.

Altre tre imbarcazioni a vela lasciano il nostro porto subito dopo di noi, distinguiamo appena un First ed un Oceanis, mentre ci risulta impossibile identificare la terza. Tutte seguono rotte differenti dalla nostra: Elba, Corsica Occidentale, forse Giglio. Noi facciamo rotta 127, direzione Macinaggio, dove sosteremo per cenare e riposarci un pò. Quindi continueremo la navigazione di notte per raggiungere l'Isola del Giglio.

Il mare è un olio, soltanto una fastidiosa onda lunga al traverso turba la tranquillità dell'alba. C'è moltissima umidità.E' l'alba.

Il nostro Tattico non si smentisce neanche quest'anno e prende posizione ben al riparo del dodger. Ci fissa con occhi vigili per una ventina di minuti, poi, come al solito, piomba nel sonno dei giusti.

Passano le prime ore di navigazione senza che nulla accada, alle 7 il previsto Forza 3 ancora non si vede: Meteo France dà un NE - E da Forza 1 a Forza 3... ma l'aria è immobile e siamo convinti di dover attendere ancora un pò prima di incontrare il refolo previsto. Forse più al largo o forse più vicino alla Corsica...

In lontananza avvistiamo le pinne di una coppia di delfini solitari che nuotano in direzione opposta rispetto alla nostra. Non ci degnano della minima attenzione, probabilmente sono troppo impegnati a pattugliare il territorio o a cacciare.

Max scende sotto coperta e riemerge brandendo la consueta "arma estiva": la nostra mitica canna da pesca con tanto terminale e Rapala-Terminator, la posiziona al posto di combattimento e fila la lenza in mare. I clamorosi successi ittici della passata crociera ci fanno ben sperare in un bis. Discutendo a proposito della pesca miracolosa della stagione 2003, Ale se ne viene fuori con una teoria altamente scientifica: la particolare estate del 2003 aveva visto sia l'anticiclone delle Azzorre che l'anticiclone Africano posizionarsi entrambi sul Mare Mediterraneo creando così condizioni meteorologiche eccezionali.Incontriamo il primo gruppo di delfini Tattico in posizione... tatticaCaldo africano e mare con temperature a dir poco tropicali. Ed ecco la teoria di Ale: l'acqua del mare troppo calda - mai al di sotto dei 29° - ha creato una condizione di disagio nei pesci, in pratica disorientandoli, ecco il motivo per cui abboccavano in così tanta quantità. Inutile sottolineare lo scetticismo del Comandante che liquida la teoria con un lapidario: "tutte balle !".

Piccolo incidente a bordo: la maglietta gialla del Comandante finisce fuori bordo. A nulla valgono i nostri tentativi di recupero: fissiamo mesti l'indumento che affonda tristemente nelle profondità del Mar Ligure... il Comandante osserva un secondo e mezzo di raccoglimento in onore della gloriosa T-shirt...

Verso le 9:30 riceviamo la visita di un gruppo di una decina di delfini che per qualche minuto si affianca a Y2K e si ferma a giocare con noi.

Intanto il Forza 3 latita...e il Rapala-Terminator rimane inviolato... che la teoria di Ale sia poi corretta ?

Passa un'altra ora di tranquilla navigazione su un mare piatto e senza un filo d'aria. Un secondoArriva il secondo gruppo folto gruppo di delfini ci circonda e ci incanta con i suoi salti e le sue piroette. Ci accompagnano per un pò, nuotando a prua o affiancandoci a dritta e noi, come sempre in questi casi, rimaniamo affascinati e tentiamo di riprendere quanto più possibile con la nostra videocamera. Durante le nostre crociere gli incontri con i nostri amici cetacei sono ormai quasi una consuetudine, possiamo vantarne sicuramente più di una decina, ma ogni volta l'emozione è sempre la stessa e ogni volta loro, i giocosi protagonisti, riescono sempre a stupirci con qualcosa di nuovo.

Siamo talmente presi ad ammirare le evoluzioni dei delfini da non sentire il violento strappo del mulinello: il Rapala-Terminator colpisce ancora, alla faccia della teoria di Ale ! Noi non siamo del tutto pronti e quando finalmente realizziamo che qualcosa ha abboccato 3/4 di lenza se ne sono già andati ! Molliamo la videocamera dove capita, da prua ci precipitiamo a poppa e subito riduciamo la velocità. ... era grosso così...Max recupera la canna e si siede in posizione da combattimento: recuperare la lenza avvolgendola con il mulinello è davvero un'impresa !  La preda è molto grossa e tira all'impazzata. Dopo alcuni interminabili minuti avvistiamo la prima "vittima" del Rapala: si tratta di un grosso tonno, ad occhio e croce supera abbondantemente i 6 chili ! Mentre Max continua a recuperare lenza faticando come un matto, Ale prepara il retino: quest'anno la nostra già fornita attrezzatura da pesca si è arricchita di retino e, nientepopodimenoche, di raffio... si sa mai.

Ma... sfiga-totale vuole che il nostro primo tonno di apprezzabili dimensioni tranci di netto il terminale proprio quando già nel retino e ci lasci con un bel palmo di naso portandosi via anche il nostro secondo Rapala-Terminator. Max non nasconde la delusione e, nonostante torni ad armare la canna con un nuovo terminale ed un nuovo rapala, mugugnerà per ore al telefono sull'accaduto con parenti ed amici ponendo enfasi sulla dimensione della preda con il tipico gesto dei pescatori: "era grosso così !".

Y2K continua a navigare guidata dal pilota automatico, avvistiamo il  terzo gruppo di delfini che nuotano in direzione opposta alla nostra e sono in tutt'altre faccende affaccendati. E' tarda mattinata ormai e noi passiamo il tempo leggendo e sonnecchiando. Avvistiamo una grossa motovedetta della Finanza, ferma in mezzo al mare, intenta a proteggere una spedizione di recupero oceanografica.

Continuiamo la nostra navigazione verso le coste Corse, all'improvviso, l'orizzonte si riempie di piccoli puntolini neri che affiorano, quindi si immergono. Sono moltissimi, sulle prime non riusciamo a capire di cosa si tratta. Prendiamo il binocolo e puntiamo sullo strano fenomeno... non capiamo proprio, non sembrano pinne. Y2K si avvicina lentamente, i puntolini sono sempre lì. Cerchiamo di contarli, forse sono 40, forse 50. OK, stabiliamo che sono una quarantina.

Finalmente la nostra distanza diminuisce quel che basta per tentare un'identificazione con il binocolo: rimaniamo senza parole ! Si tratta di rostri, di becchi di delfini ! Non abbiamo mai incontrato un gruppo di cetacei così numeroso e non abbiamo mai osservato questo comportamento: i delfini mettono il muso fuori dall'acqua, quindi si immergono. Poi, tutti insieme nello stesso momento, ci vedono (o ci sentono) e tutti insieme, tutti e 40 contemporaneamente con uno scatto fulmineo si volgono verso Y2K e cominciano a convergere su di noi.

La carica dei 40 delfini.. Arrivano... non riusciamo a riprenderli tutti ! Mai visti saltare così...

Rimaniamo interdetti mentre i 40 delfini si lanciano a folle velocità verso Y2K. Quando emergono per respirare, distinguiamo perfettamente le loro teste e i loro becchi. Più si avvicinano, più la loro corsa diventa frenetica, sembrano permeati da una gioia incontenibile. Ormai i nostri amici sono vicini ed è come se si scambiassero un segnale prestabilito: tutti fuori dall'acqua! 40 pinne, 40 teste, 40 code, compiono incredibili balzi sulla superficie del mare, si lanciano in spettacolari avvitamenti, tuffi e piroette. Sono talmente tanti che non sappiamo dove guardare e come riprendere.

Più Y2K avanza, più viene circondata: sono dappertutto ! Una decina sceglie di accoglierci a prua, altri ci affiancano, altri ci chiudono di poppa. Non abbiamo mai visto niente di simile... ok, ci concentriamo su quelli a prua che intanto si danno il cambio per nuotare i più vicini possibile a Y2K. Uno di loro si avvita su se stesso e si mette a nuotare e a fissarci a pancia in su... pazzesco!

Ma quanti sono ??!!!
Pronti... ... pancia in su !  

Sono strabilianti e noi siamo confusi perchè vorremmo riprendere tutto quanto, ma non ci è possibile. Dovremmo avere almeno 3 o 4 videocamere a bordo (e altrettanti operatori). Già pensiamo al video che riusciremo a montare da queste immagini: sarà strepitoso. I 40 delfini continuano ad accompagnarci per una ventina di interminabili minuti, ancora salti, avvitamenti, giochi con le code, immersioni a folle velocità. Poi un altro segnale prestabilito: tutti e 40 cominciano ad allontanarsi saltando. Soltanto una coppia si ferma ancora per qualche minuto, quindi, con il solito colpo di coda, raggiunge gli altri del gruppo.

Siamo frastornati, ma piacevolmente meravigliati per aver incontrati così tanti delfini. I nostri amici dell'Istituto di Ricerca Tethys stanno facendo davvero un gran lavoro !

Non facciamo in tempo a riprenderci da questo frenetico incontro, che avvistiamo una grossa balena a circa mezzo miglio da Y2K ! Emerge un paio di volte per respirare, il soffio del suo sfiatatoio è inconfondibile e prudentemente cerchiamo di avvicinarci almeno un pochino per immortalare anche lei. Niente da fare, si immerge e sparisce alla nostra vista...

Del Forza 3... manco l'ombra !

Ci prepariamo una bella insalatona fresca con formaggio, terminiamo il pranzo con della frutta.

Sono le 3 del pomeriggio quando, finalmente, arriva la sospirata arietta, si tratta di un SW 5kn. Siamo pronti per issare la randa, drizza sul winch e manovella a portata di mano. Issa, issa e issa... ad un certo punto la grande vela si blocca e non ne vuole più sapere. Perplessi, riproviamo più volte ammainando e poi issando di nuovo: niente, appena alla seconda crocetta, la randa si pianta e non sale più. Qualcosa non va sulla rotaia dei carrelli. Ormai in apprensione, afferriamo ilAle "sistema" la vite ribelle. binocolo e osserviamo con attenzione la parte di rotaia dove la vela si blocca. Poi ci assale un dubbio: vuoi vedere che, per qualche congiunzione astrale, si è allentata una delle viti che fissano la rotaia all'albero e che sporgendo impedisce ai carrelli di scorrere ? Aguzziamo la vista e il nostro dubbio trova conferma: circa un metro al di sopra della seconda crocetta una vite - piccola bastarda dentro - sporge di quel tanto che basta.

Siamo in navigazione, nel bel mezzo del Mar Ligure e c'è una sola cosa da fare per risolvere il problema prima che crei complicazioni serie: armarsi di cacciavite, salire sull'albero e domare la vite ribelle. Ale si munisce di coraggio, bansigo, guanti, maglietta e cacciavite, Max la issa sull'albero. Con grande aplomb, mentre Y2K si dondola fendendo qualche onda lunga, Ale sistema la vite "bastarda dentro" e già che c'è, onde evitare simili inconvenienti in futuro, scendendo ripassa con il cacciavite tutte le altre viti.

Non appena poggiati i piedi sulla coperta, l'Armatore si rivolge al Comandante dicendo: "Embè ?! E che ci vuole !? Max appena possibile fammi salire in testa d'albero che controllo la situazione anche lì". MASSICCIA !

Mentre l'equipaggio di Y2K è affaccendato per il discorso della vite, il Forza 3 decide di averne avuto abbastanza per la giornata e sparisce del tutto. La vite è avvitata, ma la vela rimane ammainata... pazienza !

Alle 16.00 avvistiamo il profilo della Corsica.

Max al posto di combattimento.Verso le 17:00 il mulinello "canta" ancora. Max, in preda ad euforia da pescaTonno a bordo ! d'altura, afferra la canna, si mette in posizione da combattimento e apostrofa Ale con un "Altro che teoria del mare tropicale !" Inizia il lento recupero della preda.

Portiamo a bordo un secondo tonno di notevoli dimensioni, valutiamo che debba essere di circa 5 chili. All'unanimità decidiamo di lasciarlo andare. Non sappiamo cosa farcene di un pesce così grosso, è troppo per noi due. L'idea di mangiare tonno per il resto (o quasi) della vacanza con la possibilità non remota di dover buttare via eventuali rimanenze non ci attira per niente. Anzi ci sembra un peccato. E così il tonno numero DUE viene immortalato, liberato dall'amo e ributtato in mare arzillo più di prima. Altro giro di telefonate ed MMS - soggetto, il fortunato tonno - a parenti ed amici.

Sono le 18.30, siamo in vista della Giraglia. Decidiamo di fermarci, come stabilito, poco prima del porto di Macinaggio. Diamo fondo nella Baia di Tamarone e ci prepariamo un pasto caldo a base di cotolette ed insalata di mais. Per dessert un bel budino alla vaniglia.

La Giraglia in arrivo Tramonto Corso Tramonto Corso

Il Tattico è a dieta per problemi intestinali... forse il troppo stress dovuto allo studio...

Ceniamo fuori, in pozzetto ammaliati da uno splendido tramonto e valutiamo di fermarci in rada per qualche ora prima di riprendere la navigazione. Vogliamo dirigerci direttamente sul Porto di Roma, con una breve sosta per rinfrescarci con qualche tuffo all'Isola del Giglio.

Terminata la cena, riassettiamo la barca in modo da essere pronti e ci addormentiamo.

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