23 Agosto 2001
Lasciamo il Porto di Roma verso le 9, non c'e' il vento ed il mare è calmo. Soltanto verso mezzogiorno si alza un W 9 kn che ben presto diventa un NW 11 Kn. Possiamo finalmente navigare a vela tenendo un'andatura piuttosto buona.
Trascorriamo tutta la mattina e metà del pomeriggio nell'ozio più totale leggendo in pozzetto e prendendo il sole. Ad un certo punto, incredibile ma vero, la canna da pesca si piega e sentiamo il tipico rumore della frizione che strappa... per una frazione di secondo Max e Ale rimangono inebetiti a fissare la canna piegata, poi iniziano le frenetiche operazioni per il recupero della preda.
E' un tonnetto di discrete dimensioni, si scorge in lontananza che tenta di liberarsi balzando fuori dall'acqua. Non riusciamo a credere ai nostri occhi, la "sfiga totale" è svanita! Max recupera la lenza cercando di non perdere il controllo, l'incredulità è ancora dipinta sulle nostre facce... ecco che si avvicina alla barca... ecco che ... con un balzo più potente degli altri, il pesce si libera... recuperiamo solo la nostra piumetta.
Max scende sulla plancetta di poppa e comincia a snocciolare una lunga serie di improperi diretti a non si sa bene chi, Ale è ormai convinta che sulla nostra esca aleggi una sorta di "macumba" e si prepara a cambiare passatempo cercando in cabina manuali e documentazione sulla formazione e sulla forma delle nuvole.
Ci avviciniamo a Civitavecchia
ed il vento cala di nuovo, facciamo uno slalom in mezzo a decine di pescherecci
tutti intenti allo pesca da strascico con il rastrello (povero fondale)... fanno
tutti la stesa direzione, alcuni passano addirittura dove sono già passati
altri....
Diamo motore, ma lasciamo su la randa, il mare è un olio.
La nostra direzione è il promontorio dell'Argentario, dove solitamente non manca
quasi mai il vento, ed infatti... passano un paio di ore e finalmente siamo di
nuovo a vela, il vento è fresco, si attesta brevemente verso i 15/18 kn da NW,
siamo in piena bolina stretta, Y2K naviga a meraviglia, sorride...
Più ci avviciniamo all'Argentario e più il vento aumenta, girando sempre più
verso nord, costringendoci a poggiare verso Porto Ercole. Comincia ad aumentare
anche il moto ondoso. Riduciamo un pochino il genoa, il vento è ormai a 22 Kn e
filiamo alla grande, peccato dover fare i bordi per passare tra l'isola del
Giglio ed il promontorio dell'Argentario. Arrivano delle ondone sempre più
grandi da Nord, mah...
Verso le 19 siamo stufi di fare bordi e desiderosi di passare il Giglio prima che
faccia notte. Le onde sono sempre più alte e perfettamente di prua, tanto che
dobbiamo diminuire il numero dei giri del motore, perché la prua sbatte come una
pazza nel cavo dell'onda. Ammainiamo anche la randa che non porta per niente con queste
onde e la balumina 'suona' da pazzi con il vento teso. Siamo sempre più stupiti di
come le onde montino nel passaggio tra il Giglio e l'Argentario, sono alte almeno 2,5 mt.
Il vento nel frattempo scompare.
In lontananza scorgiamo un lampeggiante azzurro e giallo, forse della Guardia Costiera, è ancora lontano e nell'oscurità non si riesce ad identificarne la sagoma. Sembra ci venga incontro, ci passerà vicino per controllare... "ma diamine ci hanno visto" sbotta Ale ! "Sicuramente figurati..." risponde Max... Beh non ci crederete, abbiamo dovuto virare ed diminuire i giri del motore per non abbordare la veloce barca della Capitaneria che, per controllare, si era avvicinata un pochino troppo alla nostra prua. "Gradite un caffè ?" sbotta Max, e come sono arrivati se ne vanno...
E' ormai notte, quasi ci pentiamo di non esserci fermati a Porto Ercole o a Cala Galera, perché si sbatte veramente tanto, viriamo appena possibile qualche grado a Nord per prendere le onde al mascone, almeno per sbattere un pochino di meno, l'idea di Max è quella di dirigersi più verso costa per poi essere al riparo delle Formiche di Grosseto e poi dell'Elba. Infatti dopo un paio di ore e 7/8 mg, le onde diminuiscono in altezza, diventando più normali e soprattutto meno fastidiose per un'andatura a motore.
E quasi l'alba, l'Elba, ormai vicina, è ancora più bella a quest'ora e con questi colori. Quest'anno la tradiremo e non faremo il solito graditissimo bagno nelle sue cristalline acque.
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