11 Agosto 2001
Ci
svegliamo di buonora, facciamo una abbondante colazione e insieme ai nostri
amici partiamo per Filicudi. Desideriamo effettuare il periplo dell'isola e
sostare nei pressi della cala di Filicudi Porto. Salpiamo l'ancora e
abbandoniamo Salina. Il vento è leggero, sarebbe sufficiente per uno
spostamento a vela, ma dobbiamo proprio andare verso la direzione da cui
proviene... motore.
Durante il tragitto per
raggiungere Filicudi, ci divertiamo a
viaggiare affiancati e a riprenderci dalle rispettive barche. Ormai
l'abbronzatura di Pier è vergognosa, ma fortunatamente la sua indisposizione
migliora un pò.
Notiamo un pò di nuvole che si spostano piuttosto velocemente verso il resto dell'arcipelago, ormai verso la nostra poppa. Le osserviamo a lungo durante la navigazione, ma il bollettino promette bene e, per il momento, non ci preoccupiamo. Nel primo pomeriggio dobbiamo fare rotta per le Egadi e il vento previsto è NW forza 4, praticamente quasi perfetto per noi. Mentre Max calcola la rotta per Favignana, sentiamo una certa malinconia, la stessa della sera precedente. Ci piacerebbe che i nostri amici potessero proseguire il loro viaggio insieme a noi...
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Raggiungiamo Filicudi da est e
cominciamo la circumnavigazione dell'isola dirigendoci verso ovest. Raggiungiamo
Punta del Perciato dove è possibile ammirare alcune particolarissime formazioni
rocciose, fra le quali, la più importante si chiama La Canna. E' praticamente
un enorme dente di roccia che spunta dal mare, distante qualche decina di metri
dalla costa di Filicudi. In questo
punto
ci sono numerose grotte, una, in particolare, è davvero imponente. Ci
soffermiamo qualche minuto a guardare le grotte e la secca dalla quale spunta
incredibilmente la Canna, il vento è un pò più forte e noi, sempre in
previsione del nostro viaggio, siamo abbastanza contenti. Forse, dopo tante
navigazioni a motore,
riusciremo a fare un'intera tratta a vela. Vorremmo ormeggiare sulla secca
vicino alla Canna, il fondale lo permette, ma il vento è piuttosto teso e non
ci fidiamo di gettare l'ancora così vicino a queste rocce imponenti.
Proseguiamo il giro dell'isola e possiamo ammirare un arco naturale creato dall'erosione del mare sulla costa dell'isola, sempre vicino a Punta del Perciato. E' simile a quello visto a Salina, ma la sua conformazione è particolare. E' davvero uno spettacolo unico.
Superiamo
Punta del Perciato e ci dirigiamo verso ovest, proseguiamo ammirando la costa
dell'isola e finalmente giungiamo alla cala di Filicudi Porto. Troviamo un
ormeggio sicuro sufficientemente vicino alla spiaggia della baia, Y2K e Lulù
danno fondo su un fondale di sabbia, una accanto all'altra.
Bagno rinfrescante, anche se il vento, piuttosto fresco, è fastidioso. Ci godiamo uno spuntino tutti insieme nel pozzetto di Lulù, quindi iniziamo a riordinare Y2K per l'imminente partenza. Naturalmente, la prima cosa che viene "sistemata" passando da Y2K alla cambusa di Lulù è un'abbondante quantità di bottiglie del mitico Cartizze oltre che un'altrettanta abbondante quantità di bottiglie di Prosecco.
Mentre ci godiamo alcuni momenti di relax, ci accorgiamo che ormeggiata nel bel mezzo della cala c'e' Edimetra, il bellissimo 20 metri di Gismondi, famosa per numerose vittorie ottenute nelle regate più prestigiose di Maxi Yacht. Ce la guardiamo tutta, sembra che l'equipaggio la stia preparando per salpare. Non c'e' la stessa allegria di tutti i giorni, siamo tutti un pò mogi, manca poco ai saluti.
Prepariamo Y2K alla lunga navigazione, svuotiamo e issiamo a prua il tender senza neanche sgonfiarlo, tanto ormai è completamente sgonfio di per sè, lo fissiamo bene. Riassettiamo tutto ciò che può muoversi, mettiamo via vettovaglie e cibo. Arriva il momento di salutarci.
Salpiamo l'ancora alle 14.50
con un bel vento NW 12kn, ci allontaniamo da Filicudi con tutte le vele fuori
continuando a salutare i nostri amici sul VHF. Anche Edimetra salpa e ci insegue
per un
pò di tempo, facciamo a gara a chi va più forte, naturalmente non c'e'
storia... per noi ;-) I nostri amici che trascorreranno ancora una settimana
alle Eolie, scelgono di passare la notte a Lipari perchè il bollettino prevede
un rinforzo del vento fino a forza 5 e Lipari è l'unica isola vicina che offre
un riparo sicuro. Li vediamo salpare l'ancora e allontanarsi da Filicudi e da
noi. Ancora saluti sul VHF, ci risentiremo presto al telefono.
Dall'inizio del nostro viaggio, abbiamo percorso 733,8 miglia.
Caliamo la mitica lenza, ancora inviolata e disdegnata, ormai pensiamo, da qualsiasi forma vivente in qualsiasi mare del mondo. La perseveranza è fondamentale in questo campo e noi speriamo in tempi migliori. La sindrome dell'aliscafo è superata, ma la "sfiga totale" no. Staremo a vedere.
Ascoltiamo il meteo, il
bollettino conferma vento da NW forza 5. Proseguiamo a vela e ci
avviciniamo ad Alicudi. Continuiamo ad osservare le formazioni nuvolose che
scorrono via verso Filicudi e il resto dell'arcipelago... hanno uno strano
colore, diventiamo un pò nervosi e cerchiamo di distrarci preparando la cena a
base
di
sandwich. Alicudi è vicina, ma non abbiamo tempo di girarla. Ci ripromettiamo
di tornare a visitare questo bellissimo arcipelago e di girare le isole una per
una. Rotta 231°v. Mangiamo in pozzetto senza troppo appetito ammirando un
tramonto mozzafiato. E' uno dei tramonti più belli che abbiamo visto, il sole
si abbassa verso l'orizzonte e i raggi filtrano attraverso le nuvole creando
effe
tti
e giochi di luce di notevole bellezza. Improvvisamente, verso le 19.30 il vento
cala fino a sparire quasi del tutto, NW 5kn. Notiamo una fastidiosa onda lunga,
sembra mare vecchio, arrivata inspiegabilmente non si sa come. Dobbiamo chiudere
il Genoa e proseguire a motore. Abbiamo ancora parecchie miglia da fare e, da
come eravamo partiti, non pensavamo di farle a motore subito dopo Alicudi.
Pazienza. In pozzetto ci mettiamo a discutere del nostro viaggio alle Eolie, ci
sono proprio piaciute e ritorniamo a dire che vogliamo tornarci a tutti i costi,
magari nel 2002.
Trascorriamo un pò di tempo
nell'ozio, il vento sempre assente, ad un certo punto notiamo qualcosa che si
muove: una pinna, poi due. Sono loro, i nostri amici delfini. Questa volta
soltanto due di loro, uno più grande ed uno più piccino, vengono a salutarci e
a giocare con noi. Recuperiamo velocemente la lenza per paura di far loro del
male, è più un fatto psicologico, ma non ci perdoneremmo mai una cosa del
genere. Lasciamo tutto quello che stiamo facendo e corriamo ad osservarli a prua
[video-parte1(1,2Mb);
video-parte2(1,1Mb);
video-parte3(1Mb). I
nostri due delfini sembrano perfettamente a loro agio, saltano fuori dall'acqua
allegramente e giocano con noi. Restiamo insieme per una decina di minuti, poi,
prima uno e poi l'altro, dopo un ultimo
colpo
di coda che noi interpretiamo come un
saluto, si inabissano e proseguono la loro strada.
Il sole è tramontato da poco, improvvisamente il canale 16 del VHF trasmette un avviso di burrasca da NW forza 7 sul Tirreno Meridionale Settore Est... ci guardiamo increduli ed esterrefatti: è esattamente la zona di mare che stiamo percorrendo. Ma come ?! Non c'e' un alito di vento, possibile che si siano sbagliati ? Proprio adesso ? E' da quando abbiamo iniziato la nostra vacanza che il meteo si è sempre rivelato preciso, siamo nervosi. Le nuvole sono sempre lì e scorrono piuttosto velocemente anche se al livello del mare l'aria è inesistente. Stiamo ancora qualche secondo a fissarci come due sciocchi, siamo convinti che questa volta ce la prendiamo in pieno... dobbiamo prepararci, fissare tutto ciò che si muove e chiudere le prese a mare.
Tracciamo una nuova rotta, non proseguiamo più diretti per Favignana, ma facciamo una prudente deviazione verso Palermo, più esattamente in direzione del carinissimo marina di San Nicola all'Arena. Impostiamo la nuova rotta e andiamo alla randa per prendere subito una mano di terzaroli. Quella calma apparente (la famosa quiete che precede la tempesta) si interrompe e il vento arriva, inizialmente un NW 10kn. Apriamo il Genoa e prendiamo anche qui una mano di terzaroli. Speriamo fino all'ultimo momento che la vera burrasca si scateni sufficientemente lontano da noi per non farci tribolare troppo, ma ci illudiamo. Da lì ad un'ora, siamo alle prese con un violento NW 35kn, con raffiche da 38 a 40kn. Prendiamo una seconda mano alla randa e riduciamo anche il Genoa, siamo così veloci che Y2K plana sulle onde come non hai mai fatto da quando esiste ! La nostra velocità è di 10 Kn con due mani di terzaroli ad entrambe le vele. Le onde si gonfiano e ci prendono completamente al traverso. La barca si piega e sbanda, dentro è un pandemonio anche se abbiamo cercato di bloccare tutto. Siamo in apprensione per i nostri amici ormeggiati a Lipari, speriamo che stiano bene. Li chiameremo subito domattina. Willy è sufficientemente terrorizzato all'inizio, si infila sotto la coperta della nostra cuccetta e lì rimane per un bel pò. Poi esce in pozzetto (??!!!) e si accuccia vicino ad Alessandra. Cala l'oscurità completa, riusciamo a scorgere molto in lontananza le luci della costa della Sicilia, non capiamo quanto siano alte le onde, ma da come Y2K si piega e dal suo rollio devono essere "piuttosto" grosse. Dopo un'ora di vento furibondo ascoltiamo sul canale 16 l'avviso di cessata burrasca.. è l'una e mezza.
Il vento comincia a diminuire lentamente, noi ci stiamo avvicinando sempre di più alla costa. Finalmente, alle 3:45 della mattina entriamo nel marina di San Nicola all'Arena con un vento di 12Kn... ci sembra di essere in mezzo alle calme equatoriali. Siamo esausti, infreddoliti, disidratati e un pò inquieti (era la nostra prima burrasca), ci ormeggiamo al pontile carburanti. Lasciamo tutto come si trova e ci fiondiamo in cuccetta. Sprofondiamo nel sonno nel giro di mezzo secondo.
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