6 Agosto 2001
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Ci svegliamo con calma e ci godiamo una colazione in pozzetto scrutando la miriade di imbarcazioni che ci circonda. Insieme ai nostri amici decidiamo la nostra prossima meta: sarà Cala Junco, sempre a Panarea.
Salpiamo l'ancora in fretta per poter trovare un buon ormeggio in questa cala che è la più caratteristica dell'isola e, naturalmente, la più ambita da tutti i diportisti.

Da oggi inizia per noi una seconda odissea dopo quella della pesca (a proposito, la nostra lenza continua ad essere tranquillamente ignorata da tutte le forme ittiche esistenti nel Mediterraneo...), cioè, la "sindromeLa Sindrome dell'Aliscafo ha inizio dell'Aliscafo". Non siamo riusciti a capire ancora perchè, ma evidentemente abbiamo quel "non so che" per cui qualsiasi aliscafo presente nelle nostre vicinanze (e vi assicuriamo che le corse che collegano le varie isole dell'arcipelago fra di loro e con la Sicilia sono DAVVERO tantissime) è decisamente attratto dalla nostra posizione qualsiasi essa sia, mura a dritta, mura a sinistra, a vela o a motore. Ci troviamo a convivere con una serie di bestioni supersonici che puntano dritto su di noi per scansarsi solo all'ultimo momento. Le prime volte siamo spaventati e arrabbiati, poi finiamo per abituarci e per salutare con trasporto tutti gli aliscafi che incrociamo.

Giungiamo a Cala Junco e, nonostante ci siano già altre barche, riusciamo a dare fondo in una posizione di tutto rispetto. Questa cala è davvero bellissima: sua caratteristica sono le scogliere a picco e le spiaggie di grossi ciottoli. Naturalmente il mare è cristallino, trasparente e pulito. Lulù ormeggia accanto a Y2K e inizia il divertimento. Messi in acqua i due tender, gli equipaggi cominciano una serie di scorrerie per tutta la cala, inseguimenti, cariche e abbordaggi dei rispettivi battellini, bagni e nuotate indimenticabili. Le altre persone ci guardano un pò di traverso dalle loro imbarcazioni...

Cala Junco Cala Junco da Y2K I nostri amici su Lulù a Cala Junco

La nostra giornata scorre tranquilla fino all'ora di pranzo: si decide per un aperitivo veloce da gustare su Y2K a base di salamini, arachidi, salatini, patatine il tutto innaffiato da generose dosi di Cartizze ghiacciato. Michele, affettuosamente chiamato Mik, apprezza moltissimo (nonostante si spacci per l'unico astemio Triestino!) e ce lo ritroviamo leggermente alticcio (o forse e meglio dire "ciucco") da lì a poco tempo. Ridiamo come dei matti e ci divertiamo tantissimo.

Improvvisamente, ci accorgiamo del sopraggiungere di un'imbarcazione a vela targata Roma che si dirige senza esitazione verso le nostre posizioni. Cominciamo a tenerla d'occhio perchè ci sembra voglia tentare un ormeggio "spericolato" accanto a noi. Detto e fatto: l'imbarcazione dà fondo a pochi metri da Y2K e da Lulù e il comandante ci ignora quando gentilmente cerchiamo di spiegare che, se il vento dovesse girare (cosa assai probabile vista la brezza), ci sarebbero praticamente addosso. La sorpresa continua quando Alessandra e Pier si accorgono che a bordo della barca ci sono due colleghi !!! Cerchiamo di fare gli indifferenti, ma il vento, naturalmente, gira e sia Y2K che Lulù si trovano a dondolarsi pericolosamente vicine al nuovo arrivato. Finalmente il comandante si rende conto che la cosa non funziona, salpa l'ancora e si cerca un ormeggio un pò più lontano da noi.

Visita dei Carabinieri: tutte le imbarcazioni ormeggiate vicine (appiccicate diciamo) alla costa, di qualunque dimensione, vengono fatte spostare al suono delle sirene e dei megafoni. Noi siamo a posto, non amiamo avvicinarci troppo e siamo rispettosi delle regole. Ci lasciano tranquilli. Sarà anche per pura fortuna, ma la nostra barca e quella dei nostri amici è esattamente sulla linea immaginaria che i Carabinieri fanno rispettare... praticamente ci troviamo come per incanto i più vicini alla costa :-) Ovviamente i Carabinieri se ne vanno e ricomincia il solito tran tran dell'ormeggio in spiaggia...

Trascorriamo ancora qualche ora in relax, poi cominciamo a manovrare per lasciare Panarea e dirigerci verso Lipari, dove trascorreremo la notte.

Veleggiata verso LipariSalpata l'ancora, usciamo dalla cala e ci accorgiamo con sorpresa che è arrivato un bel venticello di circa 12kn: fuori le vele, si fa a gara con Lulù per vedere chi va più forte! La veleggiata è davvero piacevole e durante il nostro avvicinamento a Lipari incontriamo un catamarano. Noi andiamo di bolina larga, una delle andature preferite da Y2K, e il catamarano non riesce a starci dietro! Riusciamo ad intravedere il carapace di una grossa tartaruga marina, ma non siamo abbastanza veloci nel prendere la nostra attrezzatura da riprese per immortalarla. Saremo ricompensati circa una settimana Lulù veleggia verso Liparidopo, al largo di Palermo.

Navighiamo un paio di ore prima di raggiungere Lipari e adesso ci aspetta il difficile compito di trovare un "buco" per ormeggiarci e trascorrere la notte. Troviamo un Lipari in avvicinamentoposticino nella baia chiamata Porto di Lipari, proprio di fronte all'abitato, dove ci sono i distributori di carburante, alcuni pontili per pochi fortunati che hanno prenotato mesi prima e le banchine per i traghetti. L'affollamento è incredibile ! Il mare è molto profondo e non offre un buon riparo già a pochi metri dalla costa. Siamo arrivati in baia abbastanza presto e possiamo scegliere... assisteremo più tardi ad un vero massacro per la scelta del posto, praticamente le barche che arrivano si ormeggeranno una vicino all'altra. Addirittura una accanto a noi, troppo vicino, voleva tranquillizzarci tirando fuori i parabordi! Dopo un'occhiataccia di Max, ci ripensano e rifanno l'ormeggio, va meglio ma si spera tutti in un tranquilla notte senza troppa aria... Trascorriamo una serata tranquilla sulle nostre rispettive barche. Mari, Pier, Elena e Mik scelgono di fare una "puntatina" a terra per visitare il paese di Lipari; noi con il Tattico ci ritroviamo a ronfare rumorosamente in pozzetto. Siamo svegliati dai quattro amici di ritorno da Lipari che offrono un discreto spettacolo, fra le numerosissime imbarcazioni in rada, alla ricerca di Lulù, con tanto di torcia elettrica. Tutti e quattro raggiungono sani e salvi la destinazione, possiamo continuare a dormire in cabina.

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