5 Agosto 2001
Ci svegliamo molto presto e non appena mettiamo il naso fuori dalla cabina sappiamo già che tipo di giornata ci aspetta, non occorre ascoltare il bollettino meteo. Calma assoluta di vento, caldo micidiale fin dal primo mattino, afa che non si respira e umidità al 90%.
Michele ci comunica che Lulù ha ancora problemi con l'autoclave e che si attende di nuovo l'arrivo del meccanico. Facciamo colazione e aspettiamo. Il Bollettino conferma la calma piatta per tutta la giornata e le previsioni per le successive 12 ore non sono tanto differenti: si prospetta una bella traversata a motore sino a Stromboli, dobbiamo fare gasolio.
Verso le 9:00 boccheggiamo e non riusciamo più a stare in porto. Ci accordiamo con gli altri di fare strada mentre le riparazioni su Lulù terminano. Molliamo gli ormeggi e facciamo il pieno. Partiamo in direzione Stromboli, rotta 272°v. Ogni tanto Elena ci chiama al VHF, dal suo tono di voce capiamo la frustrazione di essere ancora in porto, siamo un pò rattristati.
Finalmente anche Lulù lascia Vibo e fa rotta verso Stromboli! I problemi all'autoclave sono stati risolti (quasi) del tutto.
Calma piatta e temperatura del mare a 29°! Verso le 15 cominciamo a vedere Stromboli e il piccolo scoglio Strombolicchio. Lulù ci segue a 5 o 6 miglia di distanza e si scherza sul VHF: cerchiamo di indovinare quante paia di scarpe ha portato con sè Pier ;-).
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Raggiungiamo Stromboli alle 17, troviamo con difficoltà un posto dove ormeggiarci, il mare è profondissimo anche molto vicino alla spiaggia. Aspettiamo i nostri amici e tutti insieme ci buttiamo in acqua per un bagno ristoratore. Il caldo cominciava a farci avere le allucinazioni. Abbiamo percorso 599 miglia.
Ecco, finalmente, la famosa sabbia nera di Stromboli, la ritroveremo anche a Vulcano da lì ad un paio di giorni.
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Ci rilassiamo un'oretta, ma
dobbiamo affrettarci per trovare un buon ormeggio. Il nostro attuale ormeggio a Stromboli non offre ripari
sicuri e siamo costretti a lasciarla per dirigerci verso Panarea.
Si alza una
leggera brezza che si trasforma in un NW 8kn. Mentre i nostri amici scelgono di
continuare a motore, noi stufi del ronzio del motore alziamo le vele: si rivelerà una scelta non proprio
azzeccata perché il vento va a morire e noi abbiamo perso un bel pò di tempo.
Lulù ha già buttato l'ancora e ci aspetta.
Arriviamo a destinazione alle 21.
Diamo fondo a Sud di Capo Peppe Maria a Panarea, dopo uno slalom fra un numero
impressionante di barche alla fonda, poco distante da Lulù. Trascorriamo la
serata (e la notte) disturbati dall'andirivieni dei battellini di servizio dei
vari yacht ormeggiati con noi e dalla musica a tutto volume di qualche discoteca
all'aperto.