10 Marzo 2006
ono le ore 8:00, il
cellulare-sveglia suona. Ci prepariamo una buona colazione e rimaniamo in attesa
del momento propizio per iniziare l'avvicinamento al canale che porta
all'ingresso della baia. Come previsto, la giornata è tiepida e soleggiata,
l'Aliseo soffia impetuoso, sempre sui 25 nodi.
Alle 9:20 salpiamo l'ancora e ci mettiamo in coda insieme a tante altre imbarcazioni in attesa che il ponte si sollevi. Un semaforo posto all'imboccatura del canale indica quando è il momento di entrare. Alle 9:30 il traffico che scorre sulla strada che congiunge la città con l'aeroporto viene bloccato, parte un segnale acustico ed il pesante ponte in ferro dipinto di blu comincia lentamente a sollevarsi.
Dopo qualche minuto, il semaforo dà il via libera, scatta il verde, una per una, in fila indiana ed ad una velocità ridottissima, tutte le barche cominciano a sfilare ed a fare il loro ingresso nella laguna.
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La prima impressione che
abbiamo non appena lasciamo il grosso ponte alle spalle è che... Simpson Bay
Lagoon è immensa !!! Le carte nautiche e le fotografie non rendono affatto
giustizia a questo enorme specchio di mare racchiuso nel cuore dell'isola. Si
può ancorare praticamente dappertutto, soltanto due zone sono interdette per
l'ormeggio: l'area in prossimità dell'unica pista di decollo ed atterraggio
dell'aeroporto e quella antistante il canale di ingresso in laguna.
Assolutamente
ammutoliti
ed affascinati dallo spettacolo, smotoriamo in lungo ed in largo, facciamo un
breve tour della laguna (per visitarla tutta, tutta, nei più remoti angoletti ci
vorrebbe un giorno intero di navigazione !!!), poi cominciamo a cercarci un
posticino per ormeggiare.
Ci sono diversi marina, spaziano fra i più "normali" ai più lussuosi: questi ultimi ospitano incredibili mega-yacht, decine di bestioni a motore ed a vela con alberi alti come grattacieli. Avvistiamo un posto che fa al caso nostro e diamo fondo. Siamo circondati da decine di barche fra le più disparate: navigatori solitari un pò inquietanti dalle barbe lunghe, famiglie in giro per i 7 mari, coppie felici con l'obbiettivo del giro del mondo in 5 anni, imbarcazioni colorate e per tutti i gusti.
Una volta sistemata Cent Lieues, armiamo il nostro tender e ci lanciamo all'esplorazione ed alla scoperta della laguna. Percorriamo un lungo tratto di mare, poi decidiamo di atterrare per visitare il paese. Ci avviciniamo ad uno dei tanti dinghy dock presenti un pò ovunque, fissiamo bene il tender e siamo a terra.
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Per prima cosa, ci rechiamo
presso un market per completare la nostra cambusa con alcuni prodotti freschi,
poi ci rendiamo conto che è già ora di pranzo e di essere affamati come due
lupi. Siamo colpiti da un'insegna di un locale, il "Mesquite Grill Jimbo's",
entriamo e ci accomodiamo ad un tavolo. Il ristorante è davvero inusuale:
ovviamente i tavoli sono all'aperto, riparati dal sole da colorate tettoie di
legno. Le piante sono dappertutto: le palme aiutano a fare ombra, lussureggianti
fiori tropicali profumano l'aria. L'intero locale è posto sul mare, una serie di
ruscelletti di acqua marina attraversano le piattaforme ove sono posti tavoli di
legno e sedie dipinte di rosa, i pesci nuotano tutto intorno... circondati da un
ambiente così
si fa fatica a ricordare che esistono le auto, i computer ed i telefonini...
Ordiniamo una gigantesca insalata di gamberi e birra Caribe. Ci gustiamo il nostro pranzo in completo relax e in pace.
Terminato il pranzo, facciamo un giro nell'area più vicina ai marina. Qui troviamo un negozio di abbigliamento sportivo dove Max acquista un paio di short, mentre Ale un paio di pantaloni leggeri e freschi. Completato il nostro tour da "terricoli", ritorniamo a bordo del nostro gommone e smotoriamo verso Cent Lieus. Ci fermiamo giusto il tempo per riporre i nostri acquisti, poi ripartiamo alla volta della parte più interna della laguna. Qui è situato un fornitissimo ship chandler, famoso in tutta questa zona dei Caraibi, con tanto di dinghy dock privato. Desideriamo acquistare la bandiera di cortesia dell'isola di St. Martin, una nuova cima per il tender - quella fornita da The Moorings è praticamente disintegrata - ed un regalino per la nostra Y2K: un nuovo gancio, uguale a quello trovato a bordo di Cent Lieues ed il cui meccanismo ci è piaciuto molto, per fissare la catena dell'ancora ad una cima quando si è ormeggiati in rada, in modo da non sforzare il verricello.
Una volta soddisfatti dei nostri ultimi acquisti, saltiamo di nuovo a bordo del gommone e smotoriamo per tutta la laguna fino alla nostra barca. Trascorriamo il resto del pomeriggio a bordo, prendendo il sole, leggendo ed oziando vergognosamente. L'airbus della Air France ed il 747 della KLM decollano rombando e passando a poche decine di metri di distanza sopra il nostro albero.
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Aspettiamo in pozzetto il calar del sole e ci godiamo un altro splendido tramonto caraibico dai mille colori: le nuvolette-batuffolo si tingono di rosa e noi rimaniamo incantati fino a quando la luce del sole si riduce ad un lontano chiarore.
L'Aliseo è sempre molto sostenuto e noi ce ne andiamo a nanna.
Vieni a trovarci sul nuovo BLOG: http://y2ks.blogspot.com