11 Marzo 2006

Simpson Bay: in spiaggia con il tender.i svegliamo alle 8 del mattino, intenzionati a lasciare la laguna per le 11:00. Ci prepariamo la solita buona colazione, poi contiamo di sbrigare subito le pratiche della Custom & Immigration. Nella nostra testa abbiamo la convinzione che tutto dovrebbe svolgersi e quindi concludersi abbastanza in fretta - del resto ci troviamo in Francia/Olanda, siamo o non siamo in Europa ? - e darci anche il tempo di uscire dalla laguna con il gommone per effettuare un bagno ed un paio di tuffi nelle splendide acque di Simpson Bay, prima dell'orario di apertura del ponte.

Recuperiamo i nostri documenti: passaporti, biglietti aerei, certificati e permessi di Cent Lieues, immatricolazione, documenti del fuoribordo, insomma tutti gli incartamenti necessari, saltiamo a bordo del tender e ci dirigiamo allegramente verso l'ufficio della polizia locale e della dogana situato proprio all'imboccatura del canale di ingresso alla laguna.

Raggiunto il pontiletto di legno antistante l'edificio, lasciamo il tender ben legato ed entriamo negli uffici. L'aria condizionata modello freezer ci toglie il respiro e ci secca la pelle (siamo passati da umidità 99% a 0%) poi, una volta dentro, scopriamo che le cose sono più complicate di quanto avevamo previsto, alla faccia dell'Unione Europea. Dobbiamo compilare un numero "tot" di moduli in duplice copia, indicare tutti, ma proprio tutti, i dati della barca. Dobbiamo stilare due copie del modulo Crew List (elenco equipaggio e passeggeri) con tanto di mansione a bordo, indicare la data di partenza da St. Martin, la prossima destinazione con relativa data di arrivo ed eventuale data di rientro a St. Martin... siamo leggermente in confusione....

L'ufficiale della Custom & Immigration, un donnone nero di una gentilezza incredibile, con un sorriso sereno stampato sul viso, si accorge della nostra difficoltà e con una pazienza davvero disarmante, ci aiuta dandoci tutte le indicazioni necessarie per compilare gli svariati moduli senza commettere errori e dover quindi ricominciare tutto daccapo.

Una volta terminata la maratona dei moduli, l'ufficiale ci accoglie con il solito sorriso smagliante, controlla tutti i fogli e con un "you're done guys" - siete a posto ragazzi - ci timbra i passaporti per l'uscita da St. Martin e ci rimanda ad un secondo sportello: qui paghiamo la "bridge-fee", la tariffa per l'utilizzo del ponte mobile. Siamo liberi !

Alla fine di tutta questa interminabile trafila burocratica, ci rendiamo conto che: a) dobbiamo per forza di cose ripassare da Simpson Bay prima di tornare in Europa per farci rilasciare un nuovo visto di ingresso; b) si sono fatte le 11:30 e possiamo scordarci di lasciare la laguna interna... il ponte si solleverà solamente alle 17:30, ma a quell'ora non possiamo certo navigare verso nuove mete...

Ci rassegnamo a trascorrere un'altra giornata ormeggiati all'interno della laguna, per consolarci, decidiamo di passare il resto della mattinata nella bellissima spiaggia di Simpson Bay che raggiungiamo direttamente con il tender, passando al di sotto del ponte mobile abbassato e navigando all'interno di un passaggio appositamente creato per i tender. Qui facciamo interminabili nuotate e restiamo a crogiolarci al sole per un'oretta, a bordo del gommoncino, facendoci cullare dal movimento del mare.

Simpson Bay: la spiaggia. Simpson Bay: la spiaggia Simpson Bay: la spiaggia.
Simpson Bay: Ale se la gode in spiaggia. Simpson Bay: resort sulla spiaggia. Simpson Bay: imbarcazioni in rada.

Quando i morsi della fame cominciano a farsi sentire, accendiamo il fuoribordo e ripartiamo alla volta della laguna interna. Saliamo a bordo di Cent Lieus per cambiarci velocemente, quindi ritorniamo sul tender per recarci presso un bar ristorante adocchiato in precedenza. Lasciato il tender all'immancabile dinghy dock, ci sistemiamo ad un tavolo ed ordiniamo un'altra freschissima insalata di gamberi - che qui sono davvero squisiti - annaffiata dalla solita birra Carib. Il locale - naturalmente anch'esso all'aperto - è di forma circolare: i tavoli sono disposti attorno ad un bancone centrale, circolare anche esso, in cui una cuoca prepara le pietanze e da cui i camerieri partono con i piatti per servire i clienti. Si tratta, inoltre, di un bar ristorante super tecnologico, un vero e proprio Internet Cafè caraibico: offre a tutti i clienti una connessione Wi-Fi gratuita (possibilità di entrare in Internet tramite una rete senza fili o "wireless"), si paga solamente il collegamento del proprio PC alla rete elettrica per caricare le batterie. L' "esorbitante" quota richiesta è di ben $2 senza alcun limite di tempo !

Le persone che sfruttano questo servizio sono davvero tante, in modo particolare ci sono i navigatori che, lontani mesi dalle proprie famiglie, sfruttano il collegamento per telefonare a casa, attivare una webcam, parlare con i propri cari e scambiarsi le ultime novità. Online si pagano anche bollette della luce, premi di assicurazione ed utenze varie.

Ci fermiamo nel locale per un pò, godendoci il fresco ed osservando in giro la vita di chi ha potuto realizzare il sogno di navigare in giro per il mondo. Vicino al ristorante c'è anche una lavanderia i cui clienti sono più che altro navigatori: si fa anche servizio "a domicilio", ti portano la biancheria pulita e stirata direttamente in barca :-)

Simpson Bay Lagoon: il bancone dell'internet cafè. Simpson Bay Lagoon: l'internet cafè Simpson Bay Lagoon: Wi-Fi e servizio lavanderia.

Trascorriamo serenamente un'oretta, poi recuperiamo il tender e ritorniamo a bordo di Cent Lieues per trascorrervi il resto del pomeriggio. Ale si vede costretta a recuperare il portatile dal cantuccio remoto ed a sbrigare ancora qualche faccenda di lavoro, poi iniziamo a discutere sul programma per l'indomani. E' nostra intenzione lasciare St. Martin e dirigerci verso Anguilla, posta a Nord rispetto alla nostra attuale posizione. Qui ci tocca sbrigare di nuovo le formalità doganali in quanto l'isola è territorio Britannico, soggetto a diversa legislazione. Vedremo che altre sorprese ha in serbo questa seconda visita alla Custom & Immigration.

Verso l'ora del tramonto, Max prepara tender e fuoribordo per affrontare la notte: non abbiamo ancora parlato di tale rituale, piuttosto noioso. La direzione di The Moorings, a seguito di numerose segnalazioni di furti verificatisi in alcuni luoghi di queste isole, raccomanda caldamente tutti i diportisti di utilizzare i sistemi antifurto dati in dotazione con ciascun tender. Tali sistemi consistono in: due cavi di acciaio dotati di anelli di acciaio alle estremità, uno per il fuoribordo, uno per il gommone; due lucchetti in acciaio; chiavi per i due lucchetti. Ogni sera è nostro compito:

Simpson Bay Lagoon: l'antifurto Simpson Bay Lagoon: lucchetto al fuoribordo Simpson Bay Lagoon: l'insieme di cavi e lucchetti
Simpson Bay Lagoon: il tender e il suo cavo Simpson Bay Lagoon: particolare del cavo di acciaio Simpson Bay Lagoon: pasta italiana.

Alla fine del processo, quello che ne risulta è quasi più orribile a vedersi del famigerato Terribile Accrocchio (vedi Crociera Estate 2005 - 30 Agosto). Tuttavia, in caso di furto - e quindi di nostra negligenza nell'eseguire queste procedure - The Moorings ci addebiterebbe una cifra pari a 2000 USD. Non è il caso di andare troppo per il sottile, adempiamo al nostro dovere seppure con riluttanza.

Ascoltiamo il nuovo bollettino meteo per l'indomani: tempo soleggiato con scarsa copertura nuvolosa, ma l'Aliseo non ha alcuna intenzione di tranquillizzarsi e continua a soffiare sui 25 nodi costanti da N-NE. Si prevede un leggero rinforzo nel primo pomeriggio. Il mare è molto mosso o agitato in oceano.

Il pomeriggio trascorre tranquillo, per cena Ale prepara un buonissimo piatto di penne al pomodoro, poi tutti a nanna presto. Domani ci aspetta la navigazione verso Anguilla e - a quanto pare - un bel bolinone... siamo alle solite :-)

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