Ci svegliamo alle 10 dopo una dormita da record e ci prepariamo la colazione. Mentre ce la gustiamo in pozzetto, osserviamo la situazioneVillasimius: lo stagno Notteri al tramonto meteo: soffia una brezza sui 12-15 nodi, la giornata è molto bella con cielo azzurrissimo e caldo. Nutriamo ancora la speranza che la depressione ci "schivi" o che arrivi dalle nostre parti un pochino meno violenta.

Non indugiamo oltre e ci fiondiamo in mare per un lungo bagno. Mentre ci asciughiamo al sole, la brezza rinfresca e cominciano le raffiche sui 23 nodi. Diamo una controllatina alla tenuta della nostra ancora e ci prepariamo un pranzo veloce.

Nel pomeriggio, e come previsto dai bollettini, l'aria diventa più fredda, il vento aumenta e si attesta sui 25 nodi con raffiche a 30. La situazione comincia ad assumere i toni vagamente familiari della scorsa estate in quel della Maddalena...

Nonostante splenda il sole, non abbiamo voglia di farci il bagno perchè la temperatura è scesa parecchio ed il forte vento comincia a dare fastidio. Si sta bene solamente al riparo dello sprayhood: la sa lunga il nostro Tattico che ha già capito tutto e non ha alcuna intenzione di mollare il suo posticino riparato.

Villasimius: ancora a Porto Giunco, inizia il ventone.Ascoltiamo il nuovo bollettino: pessimo. Michele di "Stellina", che sentiamo quotidianamente per un servizio "privato" di lettura delle carte meteo, ci comunica inoltre che sono in arrivo dei forti temporali. E' tempo di riunirci e discutere sul da farsi: rimanere in rada non rappresenterebbe un problema, almeno per questa notte, ma la situazione meteo è in rapido peggioramento con il vento ancora in rinforzo da NW ed in più il temporale. L'evoluzione non parla di miglioramento a breve, anzi... Con un tempo simile non si può fare il bagno, non si può prendere il sole, non si può scendere a terra con il tender. Un paio di giorni non sono un dramma, ma una settimana comincia a diventare piuttosto pesante.

Consideriamo di salpare l'ancora e dirigerci alla velocità della luce verso il marina di Villasimius che,Villasimius: raffiche a Porto Giunco ricordiamo, si trova dalla parte opposta rispetto a Porto Giunco. Dobbiamo decidere in fretta ed entro la serata: con il passare del tempo, il mare al di là di Capo Carbonara diventerebbe proibitivo. Dopo un ultimo consulto con il Tattico, prendiamo la nostra decisione: si va in porto. Visto quanto ci aspetta dal punto di vista meteorologico, se non possiamo fare vita "marina", almeno avremo la possibilità di visitare il paese e questa parte di Sardegna. Telefoniamo al marina per avere informazioni sulla disponibilità di posti barca, non ci sono problemi.

Attendiamo il momento propizio con un occhio fisso sullo strumento del vento. Verso le 19, non appena la brezza tende a cedere un pò e ad attestarsi sui 20-22 nodi, salpiamo rapidamente l'ancora, chiudiamo tutti i passi d'uomo, serriamo le prese a mare ed iniziamo il nostro avvicinamento al marina. Non appena scapoliamo Capo Carbonara, ci troviamo a sbattere contro un brutto mare grigio e formato che ci investe sul muso. Le onde sono di circa un metro e mezzo, sono ripide e frangenti. I bassi fondali e le coste del canale le intensificano e ci costringono a procedere ad una velocità inferiore ai 4 nodi... odiose ! Stringiamo i denti ed andiamo avanti, si tratta di resistere per una ventina di minuti, fino al ridosso offerto dal golfo. Un gommone arancione sta procedendo sulla nostra stessa rotta, parallelo a noi e più vicino a terra: lo vediamo decollare sulla cresta delle onde e sparire completamente nel cavo.

Procediamo sbattendo, mentre il vento comincia ad intensificarsi di nuovo, 25 nodi in aumento... Navighiamo lentamente ed il tempo passa. Una volta liberi da scogli e da ostacoli, viriamo a dritta e cominciamo ad entrare nel golfo. Qui finalmente, Il mare si "ammorbidisce" e noi possiamo iniziare i preparativi per entrare in porto. Fuori i parabordi, via il bimini, giù lo sprayhood, pronti i due mezzi marinari, pronte le cime d'ormeggio già fissate alle gallocce di poppa. Villasimius: Y2K sotto raffica.Terminati i preparativi, chiamiamo il porto sul canale 9 del VHF, ci rispondono subito indicandoci di avvicinarci all'ingresso del marina e di attendere il gommone con gli ormeggiatori.

Obbediamo, ci dirigiamo verso la diga di sopraflutto dondolando per le gonfie onde lunghe, poi puntiamo verso l'entrata. Il gommone con un ormeggiatore a bordo è già in attesa: una volta entrati nel marina, ci guida sino al posto a noi assegnato, F38. Un secondo ormeggiatore è sul molo pronto con la trappa. Il vento è piuttosto forte e ormai è tornato sui 25 nodi, eseguiamo la manovra d'ormeggio con calma e lucidità. In pochi minuti siamo fermi fra una barca Inglese ed un vecchio Jeanneau francese: sono le 21... non ce ne siamo neanche accorti !

Terminiamo di sistemare Y2K, apriamo di nuovo bimini e sprayhood, riassettiamo dentro. Ci accorgiamo di avere una discreta fame e ci prepariamo un vergognoso piatto di spaghetti alla amatriciana che divoriamo manco fossimo a digiuno da mesi. Per digerire e concludere la serata, centelliniamo un buon bicchierino di Mirto in pozzetto discutendo di anticicloni con il Tattico.

Ce ne filiamo in cuccetta mentre fuori il Maestrale continua a soffiare i suoi bei 25 nodi.

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