Sono
circa le 8 quando squilla il nostro cellulare. Max risponde un pò assonnato: è
Achille. Il nostro mitico meteorologo di fiducia vuole
sincerarsi della nostra posizione attuale e ci suggerisce molto caldamente di
rimanere assolutamente fermi dove siamo a causa delle pessime condizioni del
tempo. Il Mar Ligure e Bonifacio, poi, sono proibitivi. Lo tranquillizziamo
confermandogli che non abbiamo nessuna intenzione di mollare gli ormeggi.
Passano una ventina di minuti, il cellulare squilla di nuovo: è Marco. Anche il nostro amico si assicura che tutti noi siamo ben al riparo in un marina e ci dà le ultime notizie da Aregai. Il vento è furioso, c'è mareggiata, le novità sui nostri vicini di banchina sono piuttosto tragiche: chi è tornato dalla Corsica dopo soli 3 giorni di permanenza, disperato per le continue burrasche forza 7-8, chi è rientrato senza l'albero, chi - dopo 3 giorni abbarbicato ad un corpo morto nelle Porquerolles e raffiche furiose - si ritrova la cima di ormeggio tranciata, chi è colato a picco a 30 miglia dalla Corsica a causa di un incendio sviluppatosi per qualcosa di non ben precisato che si è rovesciato a bordo a causa delle grosse ondate di burrasca (equipaggio sano e salvo, tratto in salvo da un mototraghetto della Tirrenia). Insomma uno scenario piuttosto desolante, almeno nessuno si è fatto male.
Noi
ormai abbiamo perso il conto dei giorni di sosta forzata a causa del maltempo...
vabbè quest'anno va così.
In mattinata contattiamo anche il caro Iggy che ha lasciato Bella Blu a Riva di Traiano dopo una penosa traversata dalla Sardegna e attende tempi migliori per trasferirla a Nettuno.
Nel pomeriggio anche la nostra zona viene investita in pieno dalla burrasca, noi decidiamo di fare una passeggiata sia per ingannare un pò il tempo, sia per verificare le condizioni del mare.
Raggiungiamo entrambe le dighe foranee e subito ci rendiamo conto che la situazione è ben peggiore di quanto sembri dall'interno del marina e che i racconti di Marco sono decisamente precisi. L'avamporto è battuto da onde frangenti e gigantesche che si infrangono sui moli di transito, entrare o uscire dal marina è impossibile. Onde alte più di 4 metri si abbattono sulle dighe foranee e a volte le superano abbondantemente. L'acqua del mare viene polverizzata. Proprio davanti all'ingresso del porto, le onde più grandi frangono, il fondale si riduce in pochi secondi e queste spaventose masse di acqua marrone entrano furiosamente nel bacino dell'avamporto.
Riprendiamo lo spettacolo con la videocamera e ci spostiamo fino a raggiungere la lanterna verde, molto più esposta alla furia del mare. Le onde ci raggiungono, superano la diga e ci arrivano addosso con una violenza terrificante bagnandoci completamente.
Nessuna imbarcazione potrebbe entrare o uscire illesa da questo marina. La destinazione certa sarebbero gli scogli.
Torniamo a bordo e cominciamo seriamente a valutare il piano di rientro "B": lasciare Y2K a Nettuno o a Riva di Traiano al massimo e tornare a riprenderla successivamente. Certamente la cosa non ci alletta per niente, ma le previsioni purtroppo sono brutte per altre 48 ore.
Trascorriamo il resto della giornata oziando e annoiandoci.
Vieni a trovarci sul nuovo BLOG: http://y2ks.blogspot.com