La burrasca infuria tutta la notte, ogni tanto diamo un'occhiata fuori dagli osteriggi per controllare le altre imbarcazioni all'ancora.

Al mattino presto il Libeccio infuria come non mai: il nostro anemometro ci dice che il vento è costantemente sui 25/28 nodi con raffiche sui 30/35. Siamo a cavallo fra un forza 7 e un forza 8, restiamo in attesa che si sfoghi ben agganciati alla nostra boa. Il vento è freddo come previsto, non abbiamo neppure la voglia di fare il bagno.

Al largo di Cala Rossa, verso Marsala, vediamo grigie e grosse onde frangenti, creste schiumose dappertutto - assolutamente proibitivo lasciare la cala da quella parte. Non osiamo pensare alle condizioni del mare antistante al porto di Marsala, superato Capo Lilibeo, punta estrema della Sicilia Occidentale e area completamente aperta a Sud. In casi come questi, anche le grosse navi cisterna non sono in grado di entrare in porto e attendono al largo una meteo più favorevole.Cala Rossa - Barche in rada durante la "Libecciata"

Noi dobbiamo raggiungere il Porto di Marsala per approvvigionamenti, ma per il momento accantoniamo l'idea e attendiamo che Eolo e Nettuno si tranquillizzino.

Per passare un pò di tempo ci dedichiamo alle "pulizie di primavera" degli interni.

Nelle ore più calde della giornata, tentiamo di fare un bagno avvicinandoci a terra a bordo del nostro tender. Ben ridossati dalle pareti a picco della cala, il vento non è più pungente, ma l'acqua del mare è davvero gelida ! Fatto insolito per Cala Rossa. Ci dobbiamo accontentare di un tuffetto velocissimo, poi subito a bordo del gommone per asciugarci.

Durante la via del ritorno verso Y2K, ci congeliamo del tutto non appena investiti dalle raffiche di questo Libeccio "freddo".

Barche in rada durante la sfuriataAggiornamento meteomar: Burrasca temporanea forza 7. Temporanea ? Che diavolo significa "temporanea" in questo caso, visto che imperversa da ieri sera ? Mha ! Chiediamo lumi ad Achille, durante la nostra consueta telefonata. Ci aspetta una breve finestra in serata, a partire dalle 19 circa, in cui il vento tenderà ad attenuarsi e il mare sarà meno agitato. Che si fà ? Molliamo gli ormeggi e ci lanciamo su Marsala o rimaniamo abbarbicati al gavitello ? Esponiamo il nostro dilemma ad Achille che ci consiglia di trovarci un porto prima che il Libeccio torni a soffiare e che arrivi la nebbia (nebbia ?!??).

Attendiamo il momento propizio. Alle 19.30 la bufera si attenua, il mare non frange più. Veloci come fulmini lasciamo il corpo morto e iniziamo una penosissima navigazione - a motore - con 22 nodi sul muso e mare formato di prua. Speriamo che doppiare Capo Lilibeo non sia troppo complicato. Le onde ripide ci fanno sbattere pesantemente, iniziamo a contare i minuti che mancano all'ingresso in porto.

Fa freddo, siamo imbacuccati con gli indumenti che solitamente indossiamo a Febbraio. Chiamiamo la Capitaneria di Marsala sul VHF per chiedere il numero di telefono del porto turistico, il portolano non è chiaro in merito; vogliamo avvisarli del nostro arrivo, che per cortesia ci aspettino e ci aiutano nelle fasi di ormeggio che prevediamo essere un pò movimentate. Circomare Marsala ci risponde con la consueta cortesia (mitici !), ci dice che il marina solitamente non risponde al VHF, ma "state tranquilli, non preoccupatevi ! Sono sempre presenti e vi vedono arrivare".

Ci sentiamo rassicurati e proseguiamo arrancando verso la nostra meta. E' il momento di doppiare Capo Lilibeo, il vento imperterrito sul muso a 22 nodi. Vediamo con sollievo che la situazione non è drammatica, le onde sono sì un pò più alte, ma gonfie e questo ci permette di sbattere di meno.

Finalmente, alle 23:30, siamo all'ingresso del Porto. Non c'è mare, ma il vento è molto rafficato e sembra essersiCala Rossa spazzata dalle raffiche. intensificato un pò. Ci avviciniamo al marina preparando tutto per tempo: cime, parabordi, gaffa. L'ormeggiatore ci ha già visto e arriva ad aiutarci. Anche i nostri cugini sono in attesa e pronti a dare una mano. Ci viene assegnato un posto lungo la banchina principale, all'inglese, gli ormeggi sui pontili sono occupati. Le raffiche ci colpiscono sulla fiancata e ci spingono al largo, eseguiamo la manovra con freddezza: lanciamo due lunghe cime di ormeggio già fissate alle gallocce di prua e di poppa in contemporanea. Tutti ci aiutano ad avvicinare Y2K che sembra pesante come una petroliera per la resistenza opposta al vento.

Dopo 10 lunghi minuti, siamo fermi. I nostri cugini ci comunicano che la zia ha preparato una buona cena calda per rifocillarci e non ce lo facciamo ripetere due volte. Ci diamo una sistemata alla meglio, poi si parte a bordo dell'auto di Andrea. Se ci dovesse fermare la polizia, i nostri cugini passerebbero qualche guaio: sarebbero sospettati di traffico di clandestini... tale è il nostro miserando aspetto.

La zia ci accoglie calorosamente, siamo stanchi, ma divoriamo tutta la cena e ci scoliamo litri di acqua fresca. Ormai è praticamente notte quando lo zio ci presta la sua auto per tornare a bordo di Y2K. Prima di addormentarci, facciamo il punto della situazione ascoltando il bollettino meteo della notte: burrasca forza 7 sullo Stretto di Sicilia, tendenza burrasca forza 7.

OK, ci consoleremo con i deliziosi manicaretti promessi dalla zia.

Altra notte buia e tempestosa, dormiamo con la coperta di pile. Il vento ulula, la risacca spinge Y2K sulla banchina e noi diciamo addio alle calze dei parabordi...

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