17 Agosto 2002 - La partenza
E' Sabato mattina e finalmente partiamo. L'imprevisto ci ha costretto a rimandare di un mese e la stanchezza si fa sentire già dai primi di Luglio.
L'estate è completamente pazza,
acquazzoni tropicali, burrasche violente e aria fredda continuano ormai da
settimane: cerchiamo di convincerci che forse non è proprio un male non partire
a bordo di Y2K...
Siamo indecisi fino all'ultimo momento, Y2K sì, Y2K no (e Alessandra rifà le valigie almeno tre volte fra un borbottio e l'altro), ma alla fine mettiamo fine ad ogni indugio. Questa estate, purtroppo, la nostra crociera non è proprio attuabile, raggiungeremo la nostra località di vacanza a bordo della nostra auto.
Il nostro Tattico ci osserva comodamente spaparanzato sul divano, dal suo sguardo capiamo che ha intuito le nostre intenzioni e cioè: si sta chiudendo casa per partire, tra poco recuperiamo il suo trasportino, lui ci finirà inesorabilmente dentro per arrivare fino all'auto. Questo particolare momento non è molto amato da Willy. Per uno come lui, grande navigatore, è particolarmente umiliante farsi portare rinchiuso in una cesta di vimini... :-)
In modo rocambolesco recuperiamo il Tattico e saliamo a bordo dell'auto. Dobbiamo fare una tappa a Marina degli Aregai per recuperare tutta l'attrezzatura e l'abbigliamento per il mare, costumi compresi. La nostra intenzione è quella di lasciare Aregai l'indomani mattina prestissimo per dirigerci verso Livorno. Da qui ci ricongiungeremo con l'autostrada del sole, direzione Roma.
In tarda mattinata, giungiamo a
Marina degli Aregai e saliamo a bordo di Y2K. Il Tattico è felicissimo di
ritrovare i
luoghi
dei suoi approfonditi studi e immediatamente si dedica ai suoi soliti calcoli.
Lo lasciamo profondamente immerso in meditazione per andare a mangiare un boccone da Acquamarina.
C'è una tremenda cappa di umidità che aumenta la nostra sensazione di caldo, mangiamo svogliatamente e rientriamo in barca esausti. Stiamo seduti in pozzetto per qualche minuto e ci accorgiamo di sudare senza compiere alcun movimento. Ci scambiamo uno sguardo... "Basta !" - dice Max - "prendiamo su le nostre cose. Si parte per la Sicilia oggi stesso !"
E dopo questa frase perentoria, dopo aver recuperato costumi, canna da pesca, pinne, maschere, dopo aver salutato un pò tristi Y2K (la lasciamo in buone mani però, i suoi "angeli custodi" sono Paola e Marco di "Futura"), dopo la seconda umiliazione "cesta-di-vimini" subita da Willy nell'arco di una giornata, corriamo sull'autostrada diretti a Livorno.
Willy capisce che qualcosa non quadra e continua a guardarci con gli occhi socchiusi, piuttosto seccato. Allontanato così bruscamente dal suo luogo di studi, ci snobba per tutto il viaggio rinchiudendosi in uno stato di meditazione: "chiamatemi Pensatore, please!"
Superiamo Firenze ricongiungendoci alla A1: perdiamo un pò di tempo a causa di qualche rallentamento, ma la nostra corsa non si fermerà più fino a Salerno. Percorriamo la Salerno-Reggio Calabria a tarda serata, è piena di cantieri, in alcuni tratti quasi irriconoscibile... c'è la terza corsia !
Facciamo una sosta per accontentare il Pensatore che, tramite la telepatia (nuova disciplina cui ha deciso di dedicarsi), ci fa capire di avere appetito. Ne approfittiamo per mangiare qualcosa anche noi e per bere un caffè.
Ripartiamo alla volta di Villa San Giovanni per imbarcarci sul traghetto che ci porta in Sicilia: il Pensatore comincia a protestare vivacemente per il trattamento. Lo spazio è troppo ristretto, che diavolo è tutto questo rumore ? Cosa sono queste luci che sfrecciano continuamente ? Cerchiamo di farlo ragionare, per un pò decide di soprassedere.
Sbarchiamo a Messina, ormai è l'una di notte. Prendiamo l'autostrada per Palermo, raggiungiamo il capoluogo verso le tre del mattino e ci lanciamo sull'ultimo tratto di autostrada verso Trapani. Imbocchiamo l'uscita Marsala-Birgi alle 5... posiamo la testa sul cuscino, a casa alle 5 e mezza.
Siamo esausti, ma abbiamo iniziato la nostra vacanza. Domani tutta la fatica del viaggio sarà dimenticata.
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