20 Agosto 2001
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E' l'alba quando arriviamo in vista dell'arcipelago delle isole Pontine: il colore del cielo è di un azzurro tenue, sfumato di rosa.
Ponza si vede bene in lontananza, mentre Palmarola, Ventotene e Zannone sono appena visibili. Come al solito, a quest'ora del mattino lo spettacolo è sempre mozzafiato.

Alba alle Pontine. Appena visibile Zannone Il sole sorge alle Pontine Palmarola all'alba
Ponza all'alba Zannone all'alba Baia Chiaia di Luna al mattino presto

Y2K si avvicina all'isola di Ponza, è molto presto, sono le 6 e mezza del mattino. Troviamo facilmente un ormeggio di tutto rispetto perchè le barche alla fonda sono pochissime e diamo fondo in mezzo alla baia Chiaia di Luna, una splendida cala circondata da alte scogliere bianche di tufo e da una bellissima spiaggia. Il fondale è completamente sabbioso. Decidiamo di dormire un paio di ore inPonza si avvicina cuccetta per riposarci un pò dopo le nottate di turni in pozzetto.

Siamo quasi a Chiaia di LunaChiudiamo tutto e ci addormentiamo subito. Ci risvegliamo verso le 8.30, usciamo in pozzetto e finalmente ammiriamo la cala, ancora non affollata, alla luce del sole. Il tufo della scogliera si riflette sul mare creando strani effetti di luce bianca, il colore del mare è verde smeraldo, intensissimo, la trasparenza è incredibile. Siamo ormeggiati in 7 metri di acqua e il fondo sembra così vicino da poterlo toccare. Non si può resistere a questo spettacolo, dobbiamo assolutamente tuffarci in acqua. La colazione può aspettare!

Questo bagno mattutino ci ristora e ci sentiamo più riposati e freschi. Dopo una bella nuotata intorno Y2K, risaliamo a bordo e ci prepariamo una colazione con i fiocchi.

Piano, piano, la cala comincia a riempirsi di barche di tutte le dimensioni, trascorso Ferragosto, però, l'affollamento è sempre inferiore e siamo piuttosto tranquilli. Siamo tentati di calare in acqua il tender e avvicinarci alla terra per visitare meglio tutta la baia: è sufficiente un'occhiata al nostro battellino per farci cambiare idea. Completamente sgonfio, il chewing-gum giace legato a prua, non abbiamo voglia di tirare fuori la pompa e di gonfiarlo, rinunciamo al nostro giro e prendiamo un pò di sole sulla tuga di Y2K.

La mattinata è splendida e verso le 11.30 decidiamo di fare un altro bagno: Terracina non è lontana e possiamo indugiare ancora un pò a Chiaia di Luna. Ponza, come il resto delle Pontine, merita una visita completa, non una "toccata e fuga": inseriamo l'isola fra le mete della prossima crociera estiva.

Le scogliere di Chiaia di Luna

Il mare di Chiaia di Luna Il mare di Chiaia di Luna

Lasciamo l'isola di Ponza nel primissimo pomeriggio e dirigiamo su Terracina. La giornata si guasta, il vento è completamente assente e veniamo avvolti da una cappa di umidità che, oltre a rendere l'aria piuttosto afosa, crea uno strato grigio di nuvole basse... che brutto. Noi siamo piuttosto apatici, probabilmente a causa dell'afa, ci trasciniamo stancamente. 

Alessandra decide che la cosa migliore da fare in casi come questi è quella di occupare la "solita" posizione sulla tuga: armata diAle ronfa al "solito posto" cuscino, Ale si sdraia e sprofonda nel sonno. Voci maligne sostengono che russi in queste occasioni, ma non sono mai state provate scientificamente.

La navigazione prosegue a motore fino al limite est di Ponza, una volta superata l'isola, per nostra fortuna, una brezza dai 15 ai 17 Kn ci permette di issare le vele e procedere spediti e veloci fino a Terracina. 

Avvistiamo Terracina verso le 17, in lontananza riusciamo a vedere anche il Circeo, meta molto ambita dai diportisti romani. Ci prepariamo ad entrare nel piccolo porticciolo turistico del paese e telefoniamo al papà di Max che nel frattempo si è accordato con i gestori dell'approdo per trovarci un posticino. Alle 18 in punto, entriamo nel porto di Terracina, vediamo il papà di Max che ci saluta dal molo foraneo: con lui c'e' anche Kira, la sua cagnolina di pochi mesi: un pastore tedesco.

In pochi minuti raggiungiamo il nostro posto, siamo un pò in apprensione perchè il fondale non è molto profondo e dobbiamo mantenerci ad una certa distanza dall'area più vicina a terra se non vogliamo toccare... non abbiamo molto spazio per manovrare e siamo tesi. Gli ormeggiatori ci aiutano con la trappa, ci consigliano come dirigere la barca e, praticamente sfiorando il fondale, ci ritroviamo in banchina.

TerracinaSalutiamo il papà di Max e Kira impazzisce per la felicità di vederci: ci fa le feste, ma ha paura dell'acqua per cui si tiene a distanza dal mare.

Per la sera è previsto un mega barbecue nel giardino del papà di Max: puntine di maiale, salsicce e bruschetta. Abbiamo l'acquolina in bocca, non mangiamo carne da almeno venti giorni per cui lasciamo il Tattico su Y2K e ci ritroviamo insieme per la cena.

Dopo esserci abbuffati come maialini per tutta la sera, ce ne torniamo a dormire su Y2K. Inutile dire che piombiamo nel sonno in pochi minuti.

 

 

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