17 Marzo 2006
lle 7 siamo
già svegli e pimpanti, pronti ad issare l'ancora ed a dirigerci verso la base
Moorings di Oyster Pond. Il cielo è sereno, ma il vento è già bello fresco di
prima mattina.
Issiamo le vele e ci gustiamo una tazza di caffè fumante durante la navigazione verso Oyster Pond. La vacanza è proprio finita, alle 17:40 ci attende il volo intercontinentale per Parigi... Per portarci avanti ed evitare gli affanni dell'ultimo secondo, cominciamo a fare le valigie: che tristezza...
Alle 10:30 siamo in vista dell'ingresso della baia e chiamiamo la base Moorings sul VHF per avvisare del nostro rientro nel marina. The Moorings ci chiede di accostare al pontile carburanti per effettuare il pieno ed attendere l'ormeggiatore che, una volta a bordo, ci guiderà al posto designato per Cent Lieues.
Tiriamo giù le vele, accendiamo il motore, pieghiamo bene la randa nel suo sacco, sistemiamo i parabordi e lentamente ci immettiamo nel canale di ingresso seguendo con attenzione i fanali rossi e verdi. Una volta dentro la baia, vaghiamo in tondo per una ventina di minuti in attesa che si liberi il pontile carburanti. Un grosso catamarano sta facendo il pieno, attendiamo con pazienza.
The Moorings ci chiama sul VHF: il catamarano ha terminato il rifornimento e tocca a noi. Ci chiedono di accostare "port side" (a sinistra). Ubbidiamo e ci prepariamo all'avvicinamento. Ad un certo punto, un tizio che si trova accanto alla pompa comincia a sbracciarsi facendoci segno che no, dobbiamo accostare "starboard side" (a dritta). Ok... viriamo e ripetiamo la manovra che questa volta va a buon fine senza ulteriori complicazioni.
Mentre svolgiamo le operazioni di rifornimento, sale a bordo di Cent Lieues l'ormeggiatore. Cominciamo a chiacchierare, è curioso di sapere come ci siamo trovati durante la nostra vacanza, se tutto è andato bene, se ci siamo divertiti. Nel giro di pochi minuti terminiamo il rifornimento, ci stacchiamo dalla banchina e l'ormeggiatore indica a Max dove portare Cent Lieues. Dieci minuti dopo siamo fermi nel marina.
Ci rilassiamo per qualche minuto in pozzetto rinfrescandoci con una birra Carib ed osservando un grosso pellicano appollaiato poco distante da Cent Lieus che decide di fare toeletta. Terminiamo il triste compito di recuperare tutte le nostre cose e chiudere le valigie. Con un pizzico di malinconia nei nostri cuori, lasciamo Cent Lieues verso le 13, ci rechiamo presso gli uffici di The Moorings per prenotare il taxi che ci porterà in aeroporto, ma prima di salutare definitivamente Oyster Pond, ci sediamo ad un tavolo del Captain's Oliver Restaurant per sbafarci un piatto a base di granchio.
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Alle 14:30 arriva il nostro taxi. Saliamo a bordo insieme ad un tizio che si rivela essere un caro amico del tassista. Il tizio chiede all'amico un passaggio fino alla zona centrale di St. Martin: senza minimamente pensare ai propri passeggeri, il nostro serafico tassista effettua una piccola deviazione per accompagnare l'amico. Una volta salutato calorosamente, il nostro taxi si dirige finalmente verso l'aeroporto.
Il volo è in orario, facciamo il check-in e ci infiliamo subito nella sala VIP in attesa dell'imbarco. Spizzichiamo mangiucchiando stuzzichini e bevendo vari succhi di frutta.
Puntualissimo, alle 17:40, il nostro Airbus A340, quello con le poltrone spaziali da far invidia al Capitano Kirk, decolla sorvolando la selva di alberi delle imbarcazioni ormeggiate nella laguna interna di Simpson Bay. Un ultimo sguardo giù in basso, verso il mare turchese e la spiaggia dorata. Poi il grosso "trabiccolo volante" prende quota, 9 ore ci separano dal freddo e dal gelo europeo. Tolti pantaloncini e sandali, indossiamo felpe e pantaloni lunghi cercando di ammazzare il tempo dormendo e discutendo della vacanza appena trascorsa.
Atterriamo a Parigi - Charles De Gaulle alle 6:30 locali del mattino, velocemente ci trasferiamo al terminal dedicato ai voli europei ed attendiamo il nostro volo per Milano-Linate dove atterriamo alle 11:00.
Recuperati i bagagli, raggiungiamo la nostra auto e torniamo alla vita "normale" da terricoli. La vacanza è terminata, rivisitando insieme l'ultima esperienza caraibica, pensiamo già alla prossima estate, a Y2K, alle tante mete da raggiungere ed alle future navigazioni. Ormai ne siamo certi, per noi c'è aria di cambiamento.