L'Isola di Ustica
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Sorprendente, incredibile, semplicemente bellissima... la "Perla Nera" ha ammaliato e stregato Y2K ed il suo equipaggio, un pò del nostro cuore è rimasto là, in mezzo a quelle rocce vulcaniche e a quel mare incantevole. Un piccolo paradiso nel mezzo del nostro mare, un ecosistema unico.

Chiamata dagli antichi Romani "Ustum" - bruciato, per via del suo aspetto aspro, nero e del ricordo delle antiche colate laviche - Ustica è un'isola dove la natura regala ai nostri occhi forti contrasti, dove il nero, il verde, il giallo ed il blu si armonizzano in un paesaggio perfetto, dove - come per incanto - l'uomo smette di essere il centro dell'universo e rimane in totale ammirazione delle creature che popolano questo luogo, grazie a ciò che l'uomo stesso è stato capace di creare.

"Ustum" - dicevamo - "bruciata", per gli antichi Romani, "Osteodes", cioè "ossario" o "isola delle ossa" degli Greci per via dei resti umani di soldati mercenari ed ammutinati deportati sull'isola dai Cartaginesi e lasciati morire di fame e di sete. Oppure, racconta la mitologia, per le ossa degli sfortunati naviganti che, incantati e usciti di senno a causa del canto delle sirene, finivano per schiantarsi sulle coste frastagliate di Ustica. L'Isola nasce circa un milione di anni fa da una gigantesca eruzione vulcanica avvenuta nel Golfo di Palermo. Il tempo ed il mare ne hanno modellato le coste, ma hanno lasciato inalterati i suoi colori.

Assolutamente vulcanica, arida e rigogliosa, selvaggia ed accogliente, Ustica è una riserva naturale super-intelligente, perfettamente "godibile" da tutti e con tutti i mezzi, nel totale rispetto della natura. Ci sono delle semplici regole: non si abusa, non si grida, non si rompe, non si inquina, non si pesca senza alcuna regola, non si naviga a velocità supersoniche. Pochissimi i divieti "assoluti" - tanto amati dalle nostre istituzioni - e vigenti solamente nella zona A della Riserva: poche decine di metri di costa e di mare.

Molti i gavitelli - con ormeggio GRATUITO - presenti in tutte le baie per accogliere le imbarcazioni in "visita", molte le barche locali che accompagnano i visitatori "terricoli" ad ammirare la bellezza dell'Isola, in alcune baie è possibile dare fondo a partire da una certa distanza dalla costa, centri di immersioni attrezzatissimi, la Guardia Costiera e le autorità del parco sono sempre e costantemente presenti: controllano sia dal mare che dal cielo, ma questa presenza è discreta. Fondamentalmente educano ed aiutano tutti i visitatori a meglio godere delle potenzialità della riserva senza terrorismo, senza multe tanto per recuperare qualche quattrino, senza persecuzioni.

Potete trovare le informazioni sulla storia, le curiosità, i luoghi e la regolamentazione del parco, complete di dettagli relativi alle zone A, B e C - qui: http://www.ustica.net/index.htm.

Quello che ci ha colpito tantissimo è stato il rispetto e la civiltà dimostrati dai turisti presenti ad Ustica: i gruppi di gommoni e di piccoli motoscafi che cercano il gavitello e che si ormeggiano anche in 3 od in 4 alla stessa boa pur di non usare l'ancora; le barche più grandi che mantengono la distanza dalla costa se obbligate a dare fondo; i fuoribordo dei tender regolarmente SPENTI e sollevati ad ogni ingresso in una grotta; la mancanza di schiamazzi; attività di snorkeling in una natura prorompente.

I fondali di Ustica ricordano mari di altre latitudini: anemoni, pesci clown, barracuda, pesci pappagallo, coralli, ricci di mare, stelle marine. Le antiche colate laviche raffreddatesi sotto il mare creano un paesaggio lunare, praticamente unico nel suo genere. Mare trasparente, grotte bellissime, in un'esplosione di colori: blu cobalto, azzurro, turchese, smeraldo.

Le coste dell'Isola sono altrettanto affascinanti: le rocce nere, il giallo dello zolfo, le alte agavi, la macchia mediterranea. Paesini colorati, casette bianche abbarbicate ai pendii montuosi e seminascoste dalle vegetazione. Il porticciolo antistante il paese che si affaccia sulla Cala Santa Maria (posizione faro rosso della piccola diga foranea, Lat = 38° 42,510N; Lon = 013° 11, 750E) offre un colpo d'occhio così delizioso da sembrare uscito da una cartolina d'altri tempi... si prova quasi timore ad entrare con la barca.

Abbiamo raggiunto l'Isola il 16 Agosto, abbiamo trovato altre barche, ma non un mare di folla. Forse il fatto di trovarsi lì, in mezzo al mare, la rende una meta un pò "elusiva" e fuori dalle rotte comuni. Ustica non offre molti ripari in caso di meteo avversa, tuttavia i numerosi gavitelli possono rappresentare una soluzione accettabile. Punta dello Spalmatore ed il tratto di costa di Nord-Est - fino a Punta Gorgo Salato - rappresentano un ottimo ridosso con venti, anche forti, da Sud e da Est. Noi abbiamo agguantato un gavitello poco dopo la Zona A e superato lo Scoglio del Medico e siamo rimasti tranquilli tutta la notte nonostante il SE sui 20 nodi. Naturalmente la prudenza in mare non è mai troppa: un orecchio all'ultimo bollettino meteo non guasta mai.

Nota: Attenzione alla Zona A, riserva integrale. L'area è perfettamente delimitata da boe gialle e ben visibile. E' possibile la navigazione ed il passaggio mantenendosi al di fuori di queste boe (fra l'altro non molto distanti da terra). Se viaggiate a motore, vi consigliamo di ridurre un pò la velocità in prossimità di questo tratto di mare che è zona di ripopolamento per le specie locali. Cala Sidoti e Caletta sono i soli due siti ove è consentita la balneazione. Noi non ne abbiamo avuto il tempo, ma pare che l'attività di snorkeling qui offra uno spettacolo davvero unico.

Capo Falconiera, Cala S. Maria e la costa Sud-Est sono invece validi ridossi in caso di venti da Nord. Arrivando presto alla mattina, con un pò di santa pazienza ed una serie di "circling" non è poi così proibitivo trovare anche un cantuccino all'interno del piccolo porticciolo. Mentre effettuavamo il nostro servizio fotografico al Paese, numerose imbarcazioni uscivano ed altrettante entravano: tentar non nuoce ed il paesino merita un pò di attesa.

Qui, inoltre, potete trovare una carta che vi illustra nel dettaglio gli itinerari ed i luoghi più suggestivi di questa bellissima isola.

La nostra esperienza ad Ustica è stata unica, ci sentiamo di consigliare a tutti gli amici amanti delle isole dei nostri mari una visita alla "Perla Nera". Il nostro augurio è quello di poter provare le stesse sensazioni, di vivere la selvaggia natura di quest'isola e di ammirare gli splendidi paesaggi esattamente come è accaduto a noi.

La carta di Ustica:
    ringraziamo
    http://www.ustica.net/

La carta dell'Area Marina Protetta - Isola di Ustica:
    ringraziamo
    www.parchipertutti.it/

La carta degli itinerari di Ustica:
    ringraziamo
    http://www.usticatour.it/


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