Marettimo
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Marettimo, posta ad ovest di Favignana, è la più lontana dell'arcipelago, la più piccola e la più bella. Il suo piccolo porticciolo dal mare trasparente e pulito ospita solamente le barche dei pescatori e un molo in cui attraccano l'aliscafo e il traghetto.

La sua posizione è Lat = 37° 58, 311N; Lon = 012° 03, 510E.

Il paese è piccolo e grazioso, vi sono solamente un albergo e un ristorante. Gli abitanti sono accoglienti e ospitali, mettono a disposizione dei turisti le loro case a prezzi davvero onesti. C'e' una sola strada, praticamente inesistenti le automobili.

Le sue coste sono a picco su un mare caldo e trasparente, in caso di maltempo, l'isola non offre ormeggi sicuri. Il mare si ingrossa e si gonfia e si formano onde piuttosto grosse. Se non è sufficiente trovare riparo nella zona sottovento dell'isola, è preferibile dirigere verso Favignana.

Quest'isola incantata è preziosa per i suoi fondali e le sue grotte, quasi tutte accessibili con il tender: purtroppo, risulta quasi del tutto vietata per il diporto privato perchè il 90% delle sue coste è stato dichiarato Zona A oppure B, solamente divieti, non si può fare nulla. Unica attività consentita, transitare a più di 400 metri dalle scogliere o dalle spiagge, nessuna delle meraviglie segrete di Marettimo risulta visitabile con la propria barca.

E' praticamente impossibile descrivere Marettimo, le sue grotte, il suo mare e renderle giustizia. Noi ci proviamo, con la speranza che un giorno siano modificate le regole del parco così che i veri amanti del mare possano godere di questi spettacoli.

Marettimo dista 19 miglia circa da Marsala, 21 miglia circa da Trapani, e 9 miglia circa da Punta Sottile, la punta più ad Ovest di Favignana. In fase di avvicinamento è possibile osservare la montagna che sovrasta l'intera isola, spesso è ricoperta da un "cappello" di nuvole. Più ci si avvicina, più si respira un'aria magica: si comincia il periplo di Marettimo dal primo capo che accoglie tutti coloro che arrivano da Favignana. Punta Troia.

Punta Troia: si tratta di un capo con scogliere a picco che si protende completamente sul mare. In cima ad esso vi è un'antica fortezza. La baia sottostante offre uno spettacolo davvero unico: una minuscola spiaggia di sabbia finissima e un grotta dal nome caratteristico: la Grotta del Cammello.
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Grotta del Cammello: arrivando da Favignana è immediatamente chiaro il motivo di questo nome. Da lontano e da una particolare angolazione, una gigantesca roccia assume la forma di un grosso cammello accucciato sulle proprie zampe, intento a sorvegliare attentamente l'ingresso della grotta. I particolari della forma dell'animale scolpiti nel grosso masso di roccia sono sorprendenti: la testa, le orecchie, il muso con le labbra sporgenti, la gobba, le zampe ricurve. Si rimane già affascinati, ma non c'e' tempo di indugiare quando si scorge ciò che il cammello sorveglia: un grotta dal mare turchese che si addentra nella roccia. Il fondale è roccioso, pesci variopinti saettano da una parte all'altra e le murene trovano rifugio negli anfratti delle pareti. Alcune piccole zone sabbiose colorano la superficie di azzurro tenue. Soltanto in questa zona è possibile dare fondo. Vi consigliamo di ormeggiare lasciando Punta Troia sulla destra, di fronte alla piccola spiaggia.
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Cala Bianca: si tratta di un'ampia baia dal mare profondissimo posta ad ovest dell'isola. Circondata da imponenti scogliere di roccia e da faraglioni, deve il suo nome ai riflessi di queste rocce sul mare blu intenso: l'acqua, che ha una temperatura piacevole, assume un colore unico e brilla. Il fondale è completamente sabbioso ed è necessario avvicinarsi parecchio alle coste per poter dare fondo (ma è vietato, siamo in piena Zona A). La profondità varia dai 20 ai 30 metri, la trasparenza è tale che è possibile scorgere sogliole e triglie posate sul fondo. Lo spettacolo viene completato da una spiaggia di sabbia finissima dal colore rosa: il corallo si mischia ai granellini di sabbia e l'effetto è mozzafiato.
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Grotta Perciata: in Siciliano perciata = bucata, questa grotta è un autentico gioiello della natura. E' un'ampia grotta dalla volta letteralmente bucata da un grande foro di forma circolare. Prima dell'istituzione della riserva naturale, era possibile entrare nella grotta con il proprio tender e qui rimanere estasiati dallo spettacolo. Il fondale diventa improvvisamente poco profondo e sabbioso, tutto intorno spiaggette di sabbia bianchissima, il sole filtra dall'apertura sulla volta della grotta e crea giochi di luce incredibili, il mare assume sfumature acquamarina e sembra di essere in un luogo surreale. Quando poi si lascia il tender per immergersi in quelle acque dalla temperatura gradevole, ricci e stelle marine fanno capolino dagli anfratti di roccia calcarea.
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Grotta della Bombarda: caratterizzata da un'ampia apertura, la sua forma, creata dall'erosione del mare, provoca un particolare fenomeno che ha dato il nome alla grotta. Nei giorni di tempesta, il rumore provocato dalle onde del mare che si infrangono violentemente sulle pareti interne, rimbomba con forza e viene amplificato: si sente un tuono sordo e continuo. Anche questa grotta era accessibile con il battellino di servizio.
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Grotta del Presepe: meravigliosa opera dell'erosione degli elementi, questa grotta ha un'apertura stretta e alta, ma era comunque accessibile con il tender. La vegetazione del fondale, la roccia delle pareti e i riflessi del sole rendono il colore del mare di un cristallino verde smeraldo. La caratteristica che ha dato il nome a questo luogo consiste in una particolare formazione di roccia calcarea: osservandola da un punto particolare della grotta, è possibile distinguere Maria, San Giuseppe, il Bambino Gesù, il bue e l'asinello. Un presepe appunto.
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Le grotte sommerse: visitare con pinne, maschera e boccaglio le grotte semi sommerse di Marettimo era (adesso è vietato) un'esperienza d'obbligo. Lasciata la barca ormeggiata di fronte alla zona delle grotte, si nuota per qualche metro fino all'entrata della grotta principale. L'apertura è stretta e bassa sulla superficie del mare, si sfiorano le pareti con la testa. Si entra uno alla volta in fila indiana, sempre nuotando, le pareti pullulano di pesciolini, di anemoni e si incontra qualche piccola murena che, però, se ne sta tranquilla all'interno della propria tana. A circa metà percorso, l'ingresso della grotta è sufficientemente lontano e cominciano le sorprese: i raggi del sole filtrano dall'apertura, colorano il mare di un intenso blu fosforescente e la luce è sufficiente a rischiarare tutto intorno. Ma non è finita qui: lo stretto passaggio prosegue ancora e ad un certo punto è chiaramente udibile uno sciabordio. Improvvisamente il passaggio si allarga in un'ampia grotta, in fondo una spiaggia sulla quale il mare si infrange. La luce del sole filtra fino a qui e il chiarore è tale da permettere di distinguere bene l'interno. Il fondo si abbassa repentinamente ed è completamente ricoperto di sabbia bianca, l'acqua del mare sembra non esistere.

               
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