12 Marzo 2006

i svegliamo di buon ora come al solito, ci prepariamo la colazione in quadrato ed ultimiamo i preparativi per mollare gli ormeggi. Per uscire dalla laguna di Simpson Bay bisogna tenere presente il sistema entrata/uscita del ponte mobile: si solleva una mezz'ora prima del previsto per consentire alle imbarcazioni presenti all'interno della laguna di uscire; quindi si abbassa per una decina di minuti. Infine si solleva una seconda volta per le barche che entrano nella laguna. In pratica, se per le barche in entrata il ponte si solleva alle 9:30, quelle in uscita devono prepararsi per le 9:00.

Verso le 8:45 salpiamo l'ancora e ci mettiamo diligentemente in coda insieme a tutti gli altri in attesa del semaforo verdeSt. Martin: lasciamo Simpson Bay... splendido veliero per uscire. Mentre gironzoliamo lì intorno, ascoltiamo il bollettino meteo aggiornato: alcuni passaggi nuvolosi con scarse probabilità di precipitazioni notturne, ma prevalentemente soleggiato. Vento da N-NE 25-30 nodi, north swells di 5 metri sulle coste esposte a nord, mare molto mosso. La depressione atlantica è passata, ma i suoi strascichi si fanno ancora sentire: è stata molto brutta.

Rimaniamo della nostra idea di far rotta su Anguilla, se poi vediamo che il mare nel canale fra le due isole è davvero brutto torniamo indietro.

Verso le 9:00 il ponte si solleva, il semaforo per le barche in uscita diventa verde e noi procediamo verso l'esterno della laguna. Una volta fuori, salutiamo temporaneamente Saint Martin e ci mettiamo in rotta per l'isola di Anguilla, lasciandoci Simpson Bay alla nostra destra. Un magnifico veliero battente bandiera olandese è ormeggiato a centro baia.

Non più protetti dalla montagna di Simpson Bay Lagoon, incontriamo il nostro amico Aliseo che soffia esattamente come da previsioni. Qua e là il cielo è solcato da nuvole che corrono velocissime. E come previsto, per raggiungere Anguilla ci aspetta un tratto di bolina e qualche miglio di oceano aperto.

Per sicurezza, prendiamo subito una mano alla randa mentre la issiamo, il genoa, che è invece più somigliante ad una trinchetta, piccolo e pesante, lo lasciamo momentaneamente tutto fuori. Nonostante Cent Lieues sia piccolina, navighiamo piuttosto spediti, non appena scapoliamo l'ultimo capo a Nord di St. Martin, il vento ci investe in pieno, il mare rinforza e noi prendiamo una mano anche al genoa.

Verso Anguilla: nel canale fra le due isole.Dopo neanche un'ora di navigazione di bolina larga, ci troviamo nel mezzo del canale fra Saint Martin ed Anguilla. Qui l'oceano entra sparato e non trova alcun ostacolo durante il suo percorso. Piuttosto, la vicinanza delle due isole crea onde ancora più imponenti. Adesso veleggiamo con 27 nodi e onde sui 2 metri e mezzo. Tuttavia, l'Atlantico non è il nostro Mediterraneo: nonostante il mare forza 5 le onde non sono ripide e frangenti, ma gonfie e rotonde (se non per qualche sporadica eccezione). Cent Lieues le affronta sulla fiancata, alzandosi ed abbassandosi dolcemente, senza sbattere mai una volta.

Il vento ormai è fisso sui 30 nodi, quando le nuvole oscurano il cielo fa freschetto. Proseguiamo la nostra bolina macinando miglia ed avvicinandoci ad Anguilla. Ad un certo punto, fra le onde, scorgiamo una colonna di acqua nebulizzata che si solleva verso il cielo dalla superficie del mare: aguzziamo la vista, si tratta di una balena ! Cerchiamo di seguirla con lo sguardo, ma è ancora lontana ed il mare grosso non agevola. Intravediamo un paio di volte il suo imponente dorso scuro, riusciamo a identificare ancora un paio di soffi, poi più nulla. La nostra amica balena si immerge e scompare alla nostra vista.

La bolinona continua, di certo non è affatto confortevole nonostante le mani di terzaroli e la barca che non sbatte.Verso Anguilla: bolinona larga Anguilla ormai è vicina, si tratta di stringere i denti ancora per pochissime miglia.

Finalmente superiamo l'isolotto di Anguillita Island e raggiungiamo il capo estremo a nord ovest di Anguilla. Siamo riparati dall'oceano aperto ed il moto ondoso si calma. Il vento rimane sui 30 nodi, ma la navigazione, seppur ancora di bolina, diventa più tranquilla.

Alla nostra sinistra lasciamo un gruppo di piccole isolette: Sandy Island - poco più di una montagnola piatta di sabbia bianca - e le Prickly Pear Cays, rocciose, con un reef bellissimo ed una spiaggetta incantata - indica la nostra guida - dove c'è un parco marino. Pare sia davvero spettacolare e ci ripromettiamo di visitarlo più La bandiera di Anguillaavanti.

La nostra destinazione sull'isola di Anguilla è Road Bay, una bellissima baia che offre un ottimo riparo dai venti da N-NE, ne raggiungiamo l'imboccatura verso mezzogiorno. Accendiamo il motore, tiriamo giù le vele ed entriamo in quello che è un vero paradiso tropicale. Acqua di un accecante color turchese, una spiaggia a mezza luna di sabbia dorata, palme dal lunghissimo fusto piegato sul mare. La baia ospita già alcune imbarcazioni, sia adibite a charter come noi, sia di fortunati navigatori più o meno stanziali qui in questo periodo dell'anno. Ci avviciniamo piano alla costa affrontando le raffiche dell'Aliseo, troviamo un posticino sulla sinistra della baia e diamo fondo in uno specchio d'acqua trasparente.

Anguilla
Cortesia di
http://worldatlas.com/webimage/countrys/namerica/caribb/ai.htm

Anguilla è territorio Britannico, una volta ormeggiati, issiamo subito la bandiera di cortesia Inglese e quella gialla ad indicare che siamo appena arrivati e dobbiamo ancora ottenere la "clearance" della dogana. Armiamo il tender, recuperiamo i passaporti e tutti gli incartamenti di Cent Lieues e smotoriamo lentamente verso la spiaggia. Ci avviciniamo ad un grosso pontile di legno, accanto troviamo il dinghy-dock e vi leghiamo il gommone.

Da terra la vista sulla baia è davvero mozzafiato, ci soffermiamo ad osservare la scena per qualche minuto poi ci dirigiamo verso l'ufficio della Custom & Immigration. Al riparo dall'Aliseo il sole è cocente e fa un caldo impressionante. Entriamo negli uffici della dogana, come previsto, l'aria condizionata è a palla. L'aria è gelata, ci accorgiamo di un gruppo di orsi polari intenti a terminare il loro pasto... ma forse è solo un'allucinazione. Nel locale artico ci sono due ufficiali: un donnone immenso ed un omone altrettanto immenso. Aspettiamo pazientemente il nostro turno, quindi il donnone ci fa cenno di sederci alla sua scrivania. Parla un inglese allucinante, non capiamo quasi nulla ed ogni volta le chiediamo gentilmente di ripetere. L'ufficiale è comunque gentile e paziente, molto rilassata, molto Caribe :-) Ci passa il solito "tot" di moduli e foglietti, noi li compiliamo diligentemente sotto il suo sguardo attento. Alla fine ci consegna le nostre copie, il permesso per navigare nelle acque del parco marino dell'isola, ci timbra i passaporti e ci spiega che per lasciare Anguilla alla fine del nostro soggiorno dobbiamo recarci presso un altro ufficio, situato sul pontile commerciale a destra della baia, e farci rilasciare la "clearance". Terminate le faccende burocratiche, il donnone sfodera un sorriso scintillante e ci chiede se è la prima volta che visitiamo Anguilla: noi rispondiamo di sì, lei si alza, ci stringe la mano e nel suo inglese strascicato ci dice "Welcome to Anguilla then guys ! Enjoy the island !" - allora, benvenuti ad Angulla ragazzi ! Divertitevi sull'isola !

Anguilla Road Bay: avvicinamento Anguilla Road Bay: bandiere britannica e gialla Anguilla Road Bay: edificio Custom & Immigration
Road Bay: jazz dal vivo sulla spiaggia ! Road Bay: il bar sulla spiaggia. Road Bay: la spiaggia.

Usciamo dall'ufficio immigrazione mezzi congelati, non appena fuori ci scongeliamo immediatamente sotto il sole caraibico. Poco distante, adocchiamo un promettente bar-ristorante sulla spiaggia dove un gruppo jazz suona musica dal vivo. Non indugiamo più di tanto e ci accomodiamo ad un tavolo. I camerieri sono tutti molto serafici, riusciamo ad ordinare dopo una trentina di minuti e iniziamo a pranzare dopo un'ora. Gustiamo il nostro pranzo al suono della jazz band, sono davvero bravissimi e tutti gli ospiti del locale cantano o battono le mani al ritmo travolgente della musica. Ci divertiamo moltissimo ! Il cantante è un nero con una splendida voce, il repertorio va da pezzi famosi ad altri mai sentiti, ma il ritmo è assolutamente irresistibile.

Finiamo di pranzare, ci accorgiamo che si sono fatte le 4 del pomeriggio, oziamo seduti al tavolo per qualche minuto poi ritorniamo a bordo del tender e raggiungiamo Cent Lieues. Ammainiamo la bandiera gialla, trascorriamo il resto del pomeriggio a mollo e prendendo il sole, leggiamo, sonnecchiamo fino all'ora di cena. Ci prepariamo un buon piatto di pasta e ce lo gustiamo in pozzetto osservando l'ennesimo, incredibile, meraviglioso tramonto caraibico.

Road Bay: ozio in pozzetto. Road Bay: tramonto. Road Bay: tramonto sull'imboccatura della baia.
Road Bay: la baia. Road Bay: tramonto Road Bay: tramonto e kayak

Non appena il sole scompare all'orizzonte e si fa buio, riassettiamo tutto e ce ne andiamo a dormire.

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